Il MSCI World Index è un indice azionario attivo dagli anni ’60. Si tratta di un semplice indice di riferimento, non di un fondo di investimenti, pensato per riassumere l’andamento di tutte le principali borse mondiali. La sua particolarità risiede nel numero e nel tipo di strumenti finanziari che ne fanno parte: si tratta, infatti, di uno dei parametri di riferimento più diversificati in assoluto.
Il fatto che questo indice inglobi tanti titoli, di tante nazioni diverse ma esclusivamente azionari, lo ha reso particolarmente utile per misurare l’andamento dell’economia a livello internazionale. Anche se come benchmark risente dei suoi 50+ anni di storia, ancora oggi è uno strumento molto chiacchierato nel mondo della finanza.
In questa guida andremo ad approfondire il MSCI, il suo ruolo nell’economia, le possibilità che abbiamo per investire su questo indice e molto altro ancora. Andremo anche a nominare alcuni ETF che ti permettono di investire sull’andamento dell’indice.
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Indice
Cos’è il MSCI World Index e chi lo gestisce
Come abbiamo detto, il MSCI World Index è un indice di riferimento. Puoi vederlo come un’estrema sintesi dell’andamento del mercato azionario di tutto il mondo, anche se il nome può indurre a fare confusione. Nel suo paniere sono rappresentati 1603 titoli quotati in 23 nazioni diverse. Di queste, in realtà, nessuna è una nazione emergente.
Negli anni ’60 non erano ancora così diffusi gli investimenti sui paesi emergenti dell’Asia e del Sud America, per cui questo fondo oggi è composto di sole nazioni sviluppate.
Inizialmente l’idea di creare degli indici di titoli non americani è stata di Capital International, azienda statunitense che operava come fornitrice di dati, statistiche e indici di riferimento per le grandi banche d’investimento.
Nel 1986 Morgan Stanley ha acquistato i diritti sugli indici creati da Capital International, dando vita alla MSCI Inc. Oggi l’azienda continua a operare nel settore, occupandosi prevalentemente di creare indici e di fare analisi di portafoglio per conto di grandi clienti nel mondo della finanza istituzionale.
Malgrado siano trascorsi tanti anni, il MSCI World Index è rimasto praticamente uguale nella sostanza. Alcune aziende sono nate mentre altre hanno cessato la loro attività; alcuni paesi sono cresciuti più di altri, ma rimane comunque un importante riassunto del mondo delle azioni.
Grazie al suo ruolo di indice riassuntivo ed estremamente diversificato, il MSCI World Index ha subito attirato l’attenzione dei player della finanza mondiale. In particolare, esistono molti fondi a gestione attiva ed ETF che hanno costruito il loro portafoglio sulla base del MSCI. Questi fondi cercano di replicare l’indice o di battere il suo andamento, a seconda del tipo di gestione, e sono molto popolari tra gli investitori privati.
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Le aziende del MSCI World Index
Abbiamo accennato al fatto che i titoli sottostanti a questo indice sono poco più di 1.600. Ma quali sono?
Cominciamo dicendo che l’indice è formato dalle migliori azioni dei seguenti paesi:
- Stati Uniti
- Regno Unito
- Italia
- Francia
- Spagna
- Portogallo
- Germania
- Islanda
- Irlanda
- Belgio
- Austria
- Singapore
- Australia
- Norvegia
- Nuova Zelanda
- Giappone
- Svizzera
- Olanda
- Danimarca
- Finalndia
- Svezia
- Israele
- Hong Kong
Se consideriamo che oggi la Cina non è più un vero e proprio paese in via di sviluppo, rimane una situazione abbastanza evidente: sono tutte nazioni sviluppate. Mancano, ad esempio, paesi come Brasile, India, Sud Africa e Russia che crescono rapidamente di anno in anno.
Il fatto che i mercati emergenti siano assenti dalla lista, in ogni caso, dà un taglio più conservatore all’indice. Da una parte è vero che a comporlo sono soprattutto titoli azionari; dall’altra sono anche i titoli azionari più importanti delle nazioni più sviluppate al mondo, quindi i fondi costruiti sulla base del MSCI World Index non possono definirsi sicuramente tra i più rischiosi.
Ricordiamoci anche che, come insegna la microeconomia, diversificare il rischio è un altro dei modi per ridurre il rischio stesso sacrificando solo parzialmente il rendimento. Questo aggiunge un ulteriore livello di sicurezza per gli investitori.
Le aziende selezionate appartengono a settori di qualsiasi genere, in modo da rappresentare l’economia nel suo complesso. Il peso di ogni azienda è calcolato in base alla sua capitalizzazione, quindi non tutte le aziende pesano nello stesso modo sull’andamento dell’indice.
Rendimento nel corso del tempo
Nell’immagine qui sotto puoi vedere com’è cambiato nel corso degli anni il valore del MSCI World Index. Una performance analoga l’hanno avuta i migliori ETF che replicano questo fondo.
Leggiamo insieme i dati: 1€ investito nel 1970 su qualunque ETF che replichi il MSCI World Index, oggi si sarebbe trasformato in circa 6.000€.
Ovviamente dobbiamo calcolare anche l’effetto dell’inflazione, ma questo è decisamente più piccolo. Un dollaro americano del 1970 oggi vale circa 6,54$. A conti fatti l’inflazione ha eroso una parte minima di ciò che i cassettisti hanno realizzato con questo fondo. Tra l’altro stiamo parlando di 50 anni, un tempo umano per un investimento quale può essere un fondo pensione.
Chiaramente ci sono stati alti e bassi, perché le crisi finanziarie esistono, ma il MSCI World Index è la dimostrazione concreta del fatto che i mercati tendono sempre a crescere sul lungo termine.
Stiamo parlando di investimenti da cassettista, questo è chiaro. Per il breve termine e per gli investimenti speculativi è molto meglio evitare di muoversi con un mastodonte poco flessibile come il MSCI World Index. Chi fa operazioni più brevi, magari facendo day trading, lo sa bene. Un portafoglio ben gestito è fatto tanto di posizioni corte quanto di investimenti a lungo termine.
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Previsioni per il MSCI World Index
Chi investe è sempre interessato alle previsioni sui titoli che negozia. Questo è normale. Se stai pensando di acquistare le quote di un fondo che ha come base il MSCI World Index, la prima cosa che devi sapere è che questo indice è strettamente legato al teorema della crescita perpetua.
Si tratta di un concetto che non ha una dimostrazione matematica, ma ne ha una molto pratica. Il punto è questo: andando a ritroso per anni e decenni, è evidente che il mercato azionario a livello mondiale sia sempre cresciuto. Vale per il Nasdaq, per il Dow Jones, il FTSE Mib e per qualunque altro indice. Man mano che passa il tempo, l’innovazione tecnologica porta alla nascita di nuove aziende sempre più grandi che apportano benefici sempre crescenti all’economia.
Dal momento in cui non esiste una dimostrazione logica di questo concetto, possiamo soltanto osservarne gli effetti sulla realtà e presumere che sarà vero anche in futuro.
Perché diciamo che il MSCI World Index è strettamente legato al teorema della crescita perpetua? Per un motivo molto semplice. Questo indice è così diversificato, così ricco di mercati, di settori e di azioni, che riflette da vicino l’andamento economico di tutte le nazioni sviluppate. Se il MSCI non cresce, significa che l’economia globale è in recessione.
Nel corso del tempo abbiamo vissuto tante recessioni, che ormai non sono più confinate a singole nazioni, ma globali. Nel complesso l’economia mondiale è sempre cresciuta, anche se con anni di ribassi.
Ecco perché le nostre previsioni per il MSCI World Index sono assolutamente di crescita: non parliamo di ciò che succederà domani, ma nel lungo termine è sempre l’indice che ha più possibilità di aumentare il suo valore.
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I due “concorrenti” del MSCI World Index
Parliamo anche di alternative, dal momento che il nome dell’indice è ingannevole. Come abbiamo accennato, il MSCI World Index non contiene effettivamente azioni di ogni parte del mondo. Riflettendo solo l’andamento dei listini nelle nazioni sviluppate, ci sono tanti esclusi. In un mondo sempre più globalizzato, anche diversificare un portafoglio implica di dover guardare ciò che succede dall’altra parte del mondo.
La MSCI Inc. si è attrezzata, creando due nuovi indici che oggi rappresentano ottime alternative al World Index.
ACWI
ACWI è l’acronimo di All Countries World Index, un fondo ancora più diversificato che include 24 nazioni emergenti insieme ai 23 mercati sviluppati del World Index. In realtà le azioni sono sempre pesate per capitalizzazione, quindi i mercati emergenti hanno attualmente un peso ridotto, ma si tratta già di un fondo decisamente più ampio. I titoli attualmente parte dell’indice sono 2.700+ e includono anche ETF su azioni di alcuni paesi.
Anche se attualmente il peso dei mercati emergenti è ridotto, nel tempo le cose possono cambiare. Nel momento in cui un’azienda importante di un paese emergente aumenta la sua capitalizzazione di Borsa, automaticamente aumenta il suo peso all’interno del fondo. Un esempio è l’araba Saudi Aramco, oppure la cinese Tencent, che hanno già trovato il loro ampio spazio nell’indice.
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Frontier Markets Index
Questo è in assoluto l’indice più volatile e meno sicuro su cui investire tra quelli che vedremo oggi. Allo stesso tempo, però, le sue prospettive per il futuro sono davvero interessanti perché il margine potenziale è estremamente alto.
Prima di tutto ti interesserà sapere cosa sia un frontier market.
I frontier markets sono mercati troppo sviluppati per essere considerati nazioni del terzo mondo; allo stesso modo, però, non sono ancora così avanzati da essere considerati paesi emergenti. Degli esempi sono Kenya, Marocco, Nigeria, Vietnam, Kuwait e Bahrain.
Rendimento di un ETF collegato al MSCI Frontier Index
Il Frontier Markets Index include 89 titoli provenienti da 28 nazioni “frontier”. Negli ultimi anni il suo rendimento è stato decisamente inferiore a quello del ACWI, ma in futuro arriverà senz’altro il turno di queste nazioni. Per il momento è un investimento riservato a chi guarda molto, molto avanti.
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Come investire sul MSCI World Index
Abbiamo detto che le previsioni per il MSCI World Index sono buone, ma che non è possibile investire direttamente su questo indice. Che scelte abbiamo, dunque?
La prima, nonché la più semplice, è quella di usare un ETF. Si tratta di fondi che replicano in modo passivo l’andamento di un indice, senza cercare di batterlo. I gestori di un ETF non negoziano azioni con fine speculativo, ma con il solo obiettivo di replicare l’indice di riferimento. Ci sono alcuni fondi di questo tipo che vanno a replicare proprio il MSCI World Index. Due esempi sono:
- UBS ETF (IE) MSCI World UCITS ETF
- iShares Core MSCI World UCITS ETF
Il grande vantaggio degli ETF è che le commissioni sono molto basse e che non ci possono essere grandi sorprese nel rendimento. Dal momento in cui si limitano a replicare, il valore di questi fondi è totalmente legato al valore del MSCI World Index.
La seconda soluzione è quella di operare su un fondo a gestione attiva. In questo caso si tratta di fondi che operano attivamente con i titoli azionari, cercando di ottenere un rendimento superiore a quello del MSCI World Index. Ci sono due motivi per cui sconsigliamo questa soluzione:
- Non è detto che effettivamente i gestori riescano a battere l’indice di riferimento
- A prescindere dal fatto che ci riescano o meno, sono previste commissioni decisamente più alte
In entrambe i casi è possibile investire su eToro che permette sia l’acquisto diretto di uno specifico ETF che la negoziazione in CFD.
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Note finali
Il MSCI World Index rappresenta un’opportunità unica per diversificare globalmente i propri investimenti. Come abbiamo visto, questo indice ha dimostrato una crescita costante nel lungo periodo, rappresentando un pilastro fondamentale per ogni portafoglio diversificato.
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FAQ
Si tratta di un indice di Borsa tarato su 1.603 titoli azionari da 23 paesi sviluppati del mondo. Il suo obiettivo è riflettere l’andamento delle Borse di tutte le economie avanzate.
Lo puoi fare utilizzando gli ETF, cioè i fondi a gestione passiva, oppure i fondi a gestione attiva che hanno come parametro di riferimento questo indice.
Il fondo apparteneva a MSCI Inc., azienda controllata da Morgan Stanley. Ora è parte di Morgan Stanley a tutti gli effetti, ma l’idea e il progetto iniziale negli anni ’60 vennero sviluppati da Capital Inc.