L’indice Kospi è il più importante indice di Borsa della Corea del Sud. Ne fanno parte oltre 880 azioni, che rappresentano l’intero comparto delle aziende sudcoreane quotate in Borsa.
Troviamo particolarmente interessante questo indice, soprattutto in un momento dove le aziende tech guidano i listini di tutto il mondo. La Corea del Sud è notoriamente un’economia che punta molto sullo sviluppo tecnologico, per chi gli investitori potranno trovare nel Kospi uno spunto molto interessante.
Nella guida di oggi andremo a spiegare alcuni meccanismi di base dell’economia coreana, le prospettive della nazione per il futuro e a fare un’analisi dei titoli principali del Kospi. L’obiettivo è quello di renderti più consapevole delle opportunità che offre, in modo che tu possa valutare se sia un indice valido su cui investire parte del tuo capitale.
Non è tutto. Visto che l’accesso ai listini asiatici è ancora difficile da ottenere per i privati, andremo anche a nominare i migliori modi per investire sul Kospi.
Grazie alle piattaforme come eToro, infatti, oggi è più semplice rimanere connessi con un mondo globalizzato. Può sembrare banale, ma sono poche le piattaforme che offrono un modo sicuro e conveniente di investire in azioni sudcoreane.
Clicca qui per iscriverti gratis su eToro
Indice
Perché investire sulla Corea del Sud?
Se non sai molto riguardo all’economia della Corea del Sud, sei senz’altro in buona compagnia. Molti investitori europei hanno già iniziato a esplorare le opportunità del Nifty 50 indiano o di aziende cinesi come Alibaba, Tencent e Huawei. Invece c’è ancora molta poca consapevolezza del mercato sudcoreano, malgrado la sua posizione competitiva interessante
La Corea del Sud ha attraversato una fase di sviluppo molto importante in appena vent’anni. A cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90, quella che era un’economia rurale senza prospettive si è trasformata rapidamente in un’economia avanzata con attenzione alla tecnologia e un ricco settore dei servizi.
Al paese è bastata meno di una generazione per compiere questa trasformazione radicale, conosciuta come Miracolo economico del Han River. Seoul è diventata una capitale importante sullo scacchiere internazionale, con uno stile e uno standard di vita paragonabile a quello delle capitali europee e delle grandi città americane.
Inizialmente la Corea del Sud è stata uno dei tanti paesi dove le industrie giapponesi hanno delocalizzato la produzione di componenti elettroniche. Con il tempo, questo know-how ha fatto sì che le imprese locali riuscissero ad emergere portandole in diretta concorrenza con le marche nipponiche.
La crescita si è momentaneamente arrestata nel 1997, in seguito alla grande crisi dei mercati finanziari asiatici. Fu solo grazie all’azione combinata del Fondo Monetario Internazionale, delle politiche governative e di una maxi-riforma del settore bancario che si evitò un contagio finanziario mondiale.
Già all’alba del 2000, in ogni caso, la crisi finanziaria era diventata solo un ricordo. Da quel momento le vicende dell’economia sudcoreana sono andate allo stesso passo di quelle Occidentali: la crescita fino al 2008, la crisi finanziaria, la ripresa successiva.
L’indice Kospi e il mercato azionario locale
L’indice Kospi, in Corea del Sud, ha lo stesso ruolo del FTSE MIB in Italia, del DAX in Germania e dello S&P 500 negli Stati Uniti. Con una grossa differenza.
Normalmente nelle economie sviluppate l’indice di riferimento è tarato sulle aziende più grandi del paese. In Corea del Sud, invece, il Kospi è pensato appositamente per avere al suo interno una rappresentanza di tutte le aziende quotate. Questo rende l’indice più volatile, ma anche più rappresentativo dell’economia nel suo complesso.
Nel corso degli anni si è affermato come il termine di paragone per tutta l’economia nazionale. Anche i principali ETF sudcoreani, sono pensati per riflettere l’andamento del Kospi.
Il fondo, internamente, è pesato per capitalizzazione. Significa che le aziende più grandi, che hanno più capitalizzazione di mercato, hanno più peso sull’andamento dell’indice. Ognuna delle 880 aziende coreane quotate è comunque rappresentata.
Chiaramente un vantaggio degli indici come il Kospi è che in questo modo riesce a riflettere tutti i settori dell’economia. In Italia, invece, il FTSE MIB è completamente sbilanciato; il peso che hanno le banche e le aziende energetiche sull’indice è decisamente superiore a quello delle industrie manifatturiere o alle aziende che offrono altri tipi di servizi, perché solo le 40 aziende più grandi d’Italia fanno parte del FTSE MIB.
Esistono comunque degli indici più selettivi che vengono approfonditi soprattutto dagli investitori coreani.
Kospi 200, Kospi 100 e Kospi 50
Buona parte delle 500 aziende meno capitalizzate dell’indice Kospi si può considerare small-cap. Significa che si tratta di aziende con una capitalizzazione piccola e con scambi azionari poco liquidi. Anche se ogni giorno gli scambi sul Kospi sono nell’ordine dei triliardi di wan, la maggior parte riguarda le imprese di grandi dimensioni.
Dal momento in cui il mercato delle small-cap è molto volatile e segue delle regole proprie, sono nati degli indici che rappresentano selettivamente solo le aziende più grandi quotate in Corea del Sud.
I tre indici di cui stiamo parlando sono il Kospi 200, il Kospi 100 e il Kospi 50. Questi riflettono l’andamento, rispettivamente, delle 200, 100 e 50 aziende più capitalizzate del Kospi.
Anche in questo caso parliamo di indici pesati per capitalizzazione. Questa volta, però, non è necessariamente un vantaggio che sia così.
In Corea del Sud, le 5 aziende più capitalizzate sono nettamente più grandi delle altre. Restringendo il numero di azioni in un indice e pesandolo comunque per capitalizzazione, il peso di queste eccellenze aumenta a dismisura.
Ecco perché a livello internazionale ha molta più rilevanza il Kospi “classico” rispetto alle varianti più selettive.
Le aziende più importanti del Kospi
La Corea del Sud, ormai, può vantare anche un grande mercato dei consumi interni. Ecco perché alcune delle aziende più grandi dell’indice sono sconosciute alla maggior parte degli italiani; rimane il fatto che registrano numeri importanti e che non mancano i colossi arcinoti anche in Occidente.
Il bello delle aziende più grandi è che sono più stabili, ma non solo. Investire su questi titoli normalmente prevede commissioni decisamente più basse. Usando XTB, ad esempio, noterai che più liquido è un titolo e minori sono gli spread applicati.
Se non lo conoscessi ancora, XTB è uno dei broker che consigliamo per investire online. Si tratta di un’azienda molto seria che opera in tutta Europa e ha recentemente lanciato la sua versione italiana.
I motivi principali per cui ci piace sono la piattaforma ricca di funzionalità (ma semplice da usare) e le commissioni ridotte all’osso. Se vuoi provare XTB, puoi registrarti gratis e iniziare usando un conto demo con solo denaro virtuale.
1. Samsung
Inutile fare le presentazioni: Samsung è un colosso della tecnologia famoso in tutto il mondo. Smartphone, condizionatori, TV, computer, smartwatch, semiconduttori e frigoriferi sono soltanto alcune delle tante unità di business di questo colosso coreano.
Samsung è talmente grande che recentemente il Kospi ha pensato di introdurre un limite al peso dell’azienda sull’indice. Attualmente il suo peso è del 35% sull’intera capitalizzazione delle 880 aziende componenti, ed è possibile che il numero cresca. Si sta valutando un tetto massimo del 30% per evitare che l’indice diventi eccessivamente sbilanciato.
Unica azienda a riuscire nel suo intento di fare concorrenza ai numeri di Apple nello stesso settore, Samsung è il primo produttore di smartphone al mondo per vendite.
Con oltre 300.000 dipendenti e 200+ miliardi di fatturato, sicuramente si tratta di un’azienda molto solida che ha ottime prospettive di lungo termine. Grazie alla capitalizzazione elevata le commissioni medie delle piattaforme di trading sono anche decisamente più basse.
2. LG Chem
LG è un’azienda molto simile a Samsung, su questo non c’è dubbio. Ma qui non parliamo di tutta LG; la divisione quotata a Seoul è LG Chems. Si tratta della business unit dedicata alla produzione di materiale chimico, con un fatturato annuo intorno ai 22 miliardi di euro. Si può paragonare, dunque, ad aziende come Pfizer o Bayer.
A differenza delle case farmaceutiche, in ogni caso, non produce veri e propri farmaci. Solo i materiali chimici di base, che trovano applicazione anche nel campo dell’elettronica.
LG Chem è un’azienda capace di innovare e di raggiungere il mercato di tutto il mondo. Nota per la qualità dei suoi prodotti, è un’azienda molto interessante su cui pensare di investire.
3. SK Hynix
Ecco un’azienda che probabilmente non conoscevi. Anzi, per la verità la conoscono poco anche in Corea del Sud. In un mercato ricco di produttori di elettronica di consumo, d’altronde, qualcuno dovrà pur occuparsi di fornire le componenti di base.
SK Hynix è specializzata nella produzione di RAM, DRAM e altri sistemi per l’archiviazione informatica dei dati. Nel suo settore è assolutamente ai vertici di categoria, fornendo componentistica per tutte le principali aziende di elettronica di consumo nel mondo.
SK Hynix opera in un business ad alta innovazione, che permette all’azienda di mantenere margini molto alti sul venduto. Nel 2018, ad esempio, ha registrato un margine operativo di 18 miliardi di euro a fronte di un fatturato poco superiore ai 30 miliardi.
4. Naver
Dimentica Google. In Corea del Sud il motore di ricerca più utilizzato è Naver, che strappa una quota di mercato del 77% e mette dietro di sé tutti gli altri colossi del settore.
Naver è un motore di ricerca molto funzionale, ma l’azienda non si occupa solo di questo. Il suo business si espande ai sistemi di pagamento tramite smartphone, alla TV in streaming, alle traduzioni potenziate dall’intelligenza artificiale e c’è molto altro ancora.
Il bello di questa azienda è che la sua quota di mercato è al sicuro, in uno dei mercati più floridi di tutta l’Asia e in uno dei settori che generano più margini sul venduto. Come la maggior parte dei motori di ricerca, il modello di business di Naver si basa soprattutto sulla vendita di pubblicità; sugli altri servizi, invece, l’azienda guadagna attraverso gli abbonamenti offerti agli utenti o alle commissioni sui pagamenti.
Conviene investire sul Kospi?
Il tasso di crescita della Corea del Sud, ancora oggi, è molto buono. Lo è soprattutto se consideriamo che non si tratta di una nazione in via di sviluppo, ma di un mercato consolidato che tratta molto seriamente gli scambi di Borsa tanto da rendere il Kospi una delle più importanti Borse Asiatiche.
Quello che consigliamo, per chi vuole investire, è di diversificare. Anziché acquistare singole azioni, è meglio puntare sui fondi che replicano l’andamento dell’indice Kospi.
Altri indici di Borsa
Conclusioni
Ricordiamo sempre che non è possibile investire direttamente su un indice; si passa attraverso dei fondi che replicano o cercano di battere il suo andamento. I primi sono più sicuri, in media, e offrono molte meno commissioni.
La nostra scelta ricade sugli ETF basati sul Kospi offerti da eToro (clicca qui per iscriverti). Gli ETF riflettono l’andamento dell’indice, quindi non devi preoccuparti delle capacità dei gestori. Inoltre prevedono commissioni minime e sono quotati in Borsa, il che li rende doppiamente convenienti e doppiamente sicuri.
I motivi per cui ti consigliamo eToro, invece, sono soprattutto due: la grande facilità di utilizzo della piattaforma e le commissioni convenienti. In generale è un servizio eccellente per investire online, ma è particolarmente adatto per trattare indici diversi da quelli Occidentali.
Il 51% dei conti di investitori al dettaglio perde denaro quando negozia CFD con questo fornitore. Dovresti considerare se puoi permetterti di correre il rischio elevato di perdere i tuoi soldi.
FAQ
Si tratta dell’indice di riferimento della Borsa sudcoreana, che include tutti i circa 880 titoli azionari quotati sulla Borsa di Busan e Seoul. Tra le aziende quotate figurano Samsung, Hyundai, LG Chems e il motore di ricerca Naver.
Senza dubbio l’indice Kospi è molto rappresentativo dell’economia sudcoreana in generale. Il settore dell’elettronica di consumo e delle aziende coinvolte nella filiera tech, tuttavia, è sicuramente quello che incide di più sull’andamento dell’indice.
Considerando che l’economia sudcoreana è un’economia sviluppata, il suo tasso di crescita è particolarmente buono. Le aziende quotate si occupano principalmente di tecnologia e innovazione, due settori che in questo momento hanno ottime prospettive. Senza dubbio è un indice da considerare per gli investitori di tutto il mondo.
Il Kospi è un indice pesato per capitalizzazione, per cui le aziende più grandi hanno più potere di influenzarne l’andamento. Al momento Samsung rappresenta circa il 35% della capitalizzazione del Kospi, ma sono in corso delle discussioni per introdurre un limite a questa cifra.