Perché comprare azioni Aramco? Saudi Aramco è l’azienda più grande al mondo per fatturato e per margini.
Nel solo 2019 ha generato 111 miliardi di dollari di utile netto, aumentando le sue riserve liquide di 85 miliardi. Si tratta di una società così grande che tutto il mercato azionario tedesco insieme non vale quanto Aramco. Nemmeno tutto il mercato azionario inglese, olandese, italiano o svizzero.
Con una valutazione di mercato prossima ai 2 triliardi di dollari, è legittimo dire che le azioni di Aramco sono una categoria di strumenti finanziari a sé. Non è un’azione come tutte le altre e non è un’azienda come tutte le altre.
Se ti stai chiedendo come faccia il bilancio di un’azienda poco conosciuta a umiliare quello di realtà come Apple, Amazon, Microsoft e Google, la risposta è molto semplice. Si chiama petrolio.
Saudi Aramco detiene, per legge, il monopolio dell’estrazione di petrolio in Arabia Saudita. L’azienda fa capo direttamente al principe Muhammad bin Salman ed è ancora un’entità pubblica per il 98,5%. Nel 2019, però, Aramco ha deciso di quotare le sue azioni in Borsa -almeno in minima parte-.
La domanda sembra evidente: conviene comprare le azioni di questo colosso petrolifero? Ne parliamo meglio oggi, analizzando tutti i numeri dell’azienda e le sue prospettive per il futuro. Citeremo anche le piattaforme come Trade.com che ti permettono di negoziare le azioni in sicurezza, con il minimo dei costi e il massimo della semplicità.
Indice
Saudi Aramco: cos’è e chi c’è dietro
La storia di Saudi Aramco inizia subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Pochi lo ricorderanno, ma una parte del conflitto coinvolse proprio la penisola araba per via della sua abbondanza di petrolio.
Una volta terminato il conflitto, un accordo internazionale fu siglato per evitare che nuovamente le nazioni cercassero di colonizzare il Medio Oriente in cerca di petrolio. Questi accordi permisero la nascita di entità locali private coinvolte nell’estrazione di petrolio.
Negli anni ’40, la turbolenza della Seconda Guerra Mondiale permise ad una società americana, la SoCal, di entrare sul mercato del petrolio arabo attraverso una sussidiaria in Bahrain. Così inizio la ricerca di petrolio in Arabia Saudita, che portò alla nascita dei primi pozzi e della società privata Aramco per gestirli.
Dopo la guerra dello Yom Kippur, negli anni ’70, il governo saudita iniziò ad acquisire sempre più quote nella società fino a portarla sotto il totale controllo pubblico. Da qui nasce la storia odierna di Saudi Aramco, e in realtà di tutta l’Arabia Saudita come la conosciamo oggi. La prosperità portata dal petrolio ha fatto da motore alla crescita economica del luogo, che oggi vive di investimenti realizzati proprio attraverso la liquidità ottenuta da Aramco.
Nel corso del tempo l’azienda è cresciuta fino a diventare leader globale del petrolio nel mondo. Il cartello OPEC+, che riunisce tutti i paesi esportatori di petrolio, è infatti dominato de facto dalle decisioni saudite. Se Aramco non è d’accordo con qualunque decisione presa al tavolo delle negoziazioni, ha tutto il potere per volgere le carte dalla sua parte. Questo rende l’azienda particolarmente influente e contribuisce a rendere le sue azioni un asset diverso da tutti gli altri.
La quotazione in Borsa
Nel 2019 l’azienda ha avviato le pratiche per la quotazione in Borsa, avvenuta con successo poco prima di Natale. Al momento solo l’1,5% dell’azienda è negoziata in Borsa, ma al primo giorno di negoziazioni oltre 58 miliardi di dollari. Questo ha portato la valutazione dell’azienda a 1,88 trilioni di dollari, superando poi i 2 trilioni nella giornata successiva di scambi.
Molti trader ne hanno approfittato, sapendo che un’azione del genere ha un valore intrinseco enorme. Usando le migliori piattaforme di trading si può facilmente comprare o vendere ogni titolo azionario quotato nelle principali Borse del mondo pagando costi minimi e monitorando facilmente l’andamento dell’investimento. Non serve essere il trader di una banca multinazionale per avere accesso a queste opportunità.
La quotazione è avvenuta sulla Borsa di Tadawul, dove hanno sede gli scambi di Borsa delle aziende saudite. Così facendo, Aramco ha superato il record di Alibaba diventando l’azienda con la valutazione più alta al mondo in seguito al primo giorno di quotazione.
Ogni azione, nel giorno della IPO, è stata venduta a 32 Riyal Sauditi, cioè circa 10€. Uno dei limiti agli investimenti su questo titolo è proprio il cambio di valuta, considerando le commissioni che normalmente gli intermediari tradizionali offrono per cambiare euro in riyal.
Per aggirare questo problema, il nostro consiglio è quello di utilizzare una piattaforma di trading di CFD come AvaTrade per investire su Aramco. Non dovendo comprare realmente il titolo sottostante, questi broker ti permettono di abbattere drasticamente la barriera del cambio.
Conviene comprare le azioni Aramco?
Questa panoramica su Saudi Aramco era necessaria per poter parlare seriamente di investimenti sulle sue azioni. Ora possiamo passare alla nostra analisi vera e propria, cominciando dal motivo stesso per cui è stata quotata l’azienda.
Quando è stato annunciato che Aramco sarebbe stata quotata, molti analisi hanno iniziato ad avere sospetti. Normalmente, infatti, ci sono due motivi per cui un’azienda si quota in Borsa: per trovare la liquidità con cui fare nuovi investimenti, oppure con cui sfuggire ai problemi. Nel caso di Airbnb, ad esempio, abbiamo visto come la quotazione sia un modo per rispondere all’emergenza coronavirus.
Considerando che Aramco non ha bisogno di liquidità per nessuno dei due motivi, almeno a quanto si può leggere dai bilanci, le domande sul tema sono più che legittime. La risposta, però, è molto chiara e arriva direttamente dal principe Muhammad.
Il governo saudita utilizzerà questi soldi per il suo nuovo maxi-progetto di una città all’avanguardia costruita sulla costa nord del Paese. La risposta Saudita a Dubai, un progetto senza precedenti che punta ad attirare aziende e talenti da tutto il mondo.
In poche parole, la casa reale saudita ha permesso al mondo di comprare le sue inestimabili azioni di Aramco, in una quotazione senza precedenti, per finanziare un progetto che non ha precedenti. Si capisce bene da questa descrizione quanto valore ci sia nei titoli dell’azienda petrolifera saudita?
Poche azioni al mondo sono così interessanti al momento; andiamo a scoprire il perché.
Ecco 3 buoni motivi per investire su Aramco oggi.
1 – Aramco non è solo un’azienda petrolifera
Un’azienda petrolifera si misura su tre fronti.
- La quantità di petrolio che c’è nei suoi pozzi
- Il costo a cui riesce ad estrarre ogni barile di petrolio
- La protezione militare, considerando che molte riserve si trovano in paesi instabili politicamente
Analizziamo un attimo la cosa.
A livello di quantità di petrolio nei pozzi, l’Arabia Saudita è seconda soltanto al Venezuela. Un Venezuela, però, devastato economicamente da Maduro che non riesce nemmeno a trovare i fondi per mandare avanti i pozzi petroliferi. Malgrado sia un Paese che galleggia sul petrolio, la produzione di greggio in Venezuela rasenta lo zero per via delle inefficienze e della corruzione.
I costi sono un punto fondamentale nel mercato del petrolio. Se estrarre un petrolio costa all’azienda più di quanto guadagna nel venderlo, non importa quanto petrolio ci sia nel sottosuolo. Aramco è leader globale di costo, spendendo appena 3$ circa per ogni barile di petrolio estratto. I competitor più vicini, come Royal Dutch Shell, Chevron e British Petroleum spendono più di 10$ per barile.
Questo significa che, volendo, l’Arabia Saudita potrebbe iniziare a produrre enormi quantità di petrolio per tagliare fuori dal mercato tutti gli altri produttori. Una cosa che tra l’altro è successa proprio all’inizio del 2020, in seguito ad alcuni abusi di potere da parte della Russia nella manipolazione del prezzo del greggio.
Passando al terzo punto, Aramco è un’azienda pubblica saudita. L’Arabia Saudita, oltre ad essere il più grande paese per spesa in armamenti in Medio Oriente, è anche uno storico alleato degli Stati Uniti. Nessuna preoccupazione anche sotto questo punto di vista.
Tutto questo porta Aramco ad essere non solo un’azienda petrolifera, ma l’azienda petrolifera per eccellenza. Considerando quanto bisogno di petrolio c’è nel mondo, questa società è in grado di influenzare la politica e gli scenari internazionali più di qualunque altra impresa.
2 – Azioni vendute in forte “sconto”
I costi di estrazione del petrolio, per un’azienda, rimangono grossomodo sempre gli stessi. Il margine di guadagno, quindi, dipende dal prezzo a cui viene venduto il barile di petrolio in ogni momento. Come sappiamo tutti, poi, il prezzo di vendita del petrolio dipende dalla quotazione di Borsa.
In poche parole, più sale la quotazione del petrolio più salgono anche le azioni Aramco; al contrario, se il prezzo del petrolio scende, scendono anche le azioni.
Nel 2020 abbiamo vissuto l’evento senza precedenti del coronavirus, che ha ridotto drasticamente la domanda di petrolio, facendo tracollare il valore delle azioni di tutte le compagnie petrolifere. Subito dopo la Russia ha aumentato a sorpresa la sua produzione di greggio, in modo da tagliare gli americani fuori dal mercato. Per contrastare la Russia, infine, l’Arabia Saudita ha aumentato la sua produzione tagliando anche i russi fuori dai giochi.
Tutto questo ha portato il prezzo del petrolio a livelli minimi, con futures venduti addirittura sotto gli zero dollari al barile. Le azioni Aramco ovviamente ne hanno risentito, scendendo intorno ai 26 riyal.
Sono tutti fattori passeggeri, che non danneggiano le prospettive di lungo termine di Aramco. Per questo, in realtà, al momento le azioni vengono vendute ad un prezzo decisamente più basso del loro effettivo valore. Un buon investitore compra le azioni quando il loro valore è basso, per poi rivenderle quando la quotazione aumenta.
3 – Prezzo inferiore al valore: un’ottima occasione
La Borsa, come tutti gli altri mercati, risente delle mode. La moda, in questo momento, è investire su tutte le aziende che si occupano di energie rinnovabili, a prescindere dal loro vero valore.
Sicuramente il futuro è fatto di energia rinnovabile, ma parliamo di un futuro ancora piuttosto lontano. Si dice che il futuro sia anche l’esplorazione spaziale, per la quale continuiamo ad usare dei razzi alimentati con derivati del petrolio. Realisticamente parlando non ha senso pensare ad un futuro totalmente elettrico prima di vent’anni.
Anche quando tutte le auto saranno elettriche, rimarranno comunque navi, aerei, mezzi industriali e molto altro che è ancora alimentato con diesel, benzina o cherosene. Per capirlo basta vedere quanto oscillano le azioni di aziende come American Airlines o Boeing ogni volta che il prezzo del petrolio si muove.
Da una parte è vero che i mercati tendono a scontare i trend un po’prima dell’economia reale; questa pressione sulle azioni della green energy, anche su quelle che hanno alle spalle un’azienda poco solida, sta costruendo però una vera e propria bolla.
Una valutazione di Aramco posta solo a 10 volte l’utile netto aziendale, considerando anche gli enormi dividendi staccati dal titolo, è un’occasione su cui puntare. Specialmente ora che il prezzo è particolarmente basso, visti gli avvenimenti recenti di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente.
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Saudi Aramco è l’azienda che detiene il monopolio dell’estrazione di petrolio in Arabia Saudita. Si tratta della società più grande al mondo per fatturato e per valutazione di mercato.
Come abbiamo detto più in alto, diversi fattori rendono l’azione di Aramco piuttosto sottovalutata in questo momento. La bolla speculativa sulle azioni dell’energia alternativa, insieme ai recenti avvenimenti che hanno abbattuto il prezzo del petrolio, rendono le azioni Aramco particolarmente appetibili.
Dopo i primi due giorni di scambi sui listini azionari sauditi, il valore dell’azione è cresciuto intorno ai 35 riyal. Questo significa che l’azienda, nel complesso, è valutata intorno ai 2 triliardi di dollari americani.