Il PSI 20 è l’indice di Borsa più utilizzato per valutare l’andamento del mercato azionario in Portogallo. Anche se i titoli portoghesi non sono conosciuti come quelli del CAC 40, del DAX o del FTSE MIB, parliamo comunque di uno dei mercati più importanti in Europa.
L’indice è gestito da Euronext, azienda che gestisce i mercati azionari di gran parte dell’Europa occidentale.
Oggi vogliamo accompagnare i potenziali investitori alla scoperta di questo indice che la nostra redazione monitora già da tempo.
Come tutti gli indici di borsa europei, il PSI 20 contiene aziende grandi e solide che presentano un profilo di rischio piuttosto basso. Allo stesso tempo, però, parliamo sempre di azioni: essendo per natura dei titoli più rischiosi delle obbligazioni o dei conti deposito, offrono comunque ritorni molto interessanti.
Un altro vantaggio di questo indice è che trovare una piattaforma per investire sulle sue azioni è semplice. Al contrario dei mercati più esotici, come il Kospi o il Moex, i broker più seri mettono a disposizione un’ampia gamma di strumenti per investire sul PSI.
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Indice
Cos’è e come funziona il PSI 20
Il PSI 20 è un indice, pesato per capitalizzazione, di cui fanno parte le 20 aziende più grandi quotate sulla Borsa di Lisbona.
Questa è la definizione standard che si dà a chi conosce già gli indici di Borsa. Se ti senti un po’arrugginito sulla materia, ecco una breve spiegazione:
- Un indice di Borsa serve per riunire tutte le azioni più importanti di una nazione in un solo strumento finanziario. Questo è utile per capire come sta andando l’economia di quella nazione e per confrontare l’andamento delle singole azioni rispetto alla media nazionale.
- “Pesato per capitalizzazione” significa che le aziende non pesano tutte nello stesso modo sull’andamento dell’indice. Il peso di ciascuna azienda è calcolato in proporzione alla sua capitalizzazione di mercato.
- La Borsa di Lisbona è il mercato azionario più importante in Portogallo, con 55 aziende quotate oltre a obbligazioni, warrant e derivati.
Con le regole attuali, l’indice viene aggiornato una sola volta all’anno. Questo significa che le 20 aziende che lo compongono non sono sempre le stesse, ma cambiano nel corso del tempo. Esiste un’eccezione nel caso in cui un’azienda appena quotata raggiunga, nel giorno della sua IPO, una capitalizzazione tale da entrare tra le 20 più capitalizzate. Se questo accade, l’azienda viene subito aggiunta all’indice senza attendere la revisione annuale.
Per bilanciare l’andamento dell’indice è stato introdotto un limite al peso di ciascuna azienda. Se una singola impresa dovesse crescere così tanto da rappresentare più del 15% del valore dell’indice, il suo peso sarà comunque limitato al 15%.
Investire su azioni portoghesi: perché?
Il Portogallo non è sicuramente tra le economie più in crescita al mondo. Non parliamo di Cina o India, ma comunque abbiamo a che fare con una nazione in cui c’è fermento economico e c’è una crescita del mercato interno. Gli stipendi portoghesi sono i più bassi in Europa occidentale, il che porta molte aziende manifatturiere a stabilire qui i propri impianti.
Il Portogallo si sta dimostrando anche molto competitivo nel settore tech e nelle startup, il business più strategico nell’economia di oggi. A Lisbona c’è grande circolazione di idee e imprese di questo tipo, il che nei prossimi anni diventerà sempre più evidente. Intorno a Lisbona, ancora in piccolo, sta nascendo una Silicon Valley europea.
Un altro aspetto interessante di questa economia è la crescita nel settore turistico, specialmente nelle aree di Madeira, nelle Azzorre e nella regione dell’Algarve che è diventata tra le più ambite in Europa.
Possiamo sintetizzare il discorso in questo modo:
- I mercati già pienamente sviluppati hanno un tasso di crescita ridotto ma istituzioni finanziarie molto stabili
- I mercati in via di sviluppo crescono in fretta, ma gli investitori sono ostacolati da aspetti come l’inflazione, la poca trasparenza dei mercati e l’instabilità politica
- Il Portogallo offre la sicurezza di una nazione Occidentale, con un tasso di crescita superiore a quello dei Paesi già emersi e paragonabile a quello di economie come Romania e Polonia
Tutt’altro che un discorso di poco conto. Potendo investire in euro, tra l’altro, non c’è nemmeno il problema delle commissioni sui cambi o dell’andamento del Forex.
Investire sul PSI 20, le opzioni a disposizione
Prima di esaminare singolarmente i titoli più interessanti di questo indice ci interessa parlare di opportunità d’investimento. Come tutti gli indici, si può approcciare in diversi modi.
La prima opzione, quella che noi consigliamo a chi non è esperto di mercati azionari portoghesi, è investire sul valore dell’indice. Lo si può fare facilmente usando la piattaforma di Trade.com, tra le nostre preferite in assoluto per investire online. Oltre a pagare commissioni molto basse, gli utenti ricevono gratuitamente una piattaforma molto professionale che consente di investire facilmente su qualunque indice.
La seconda opzione è quella di comprare ETF che riflettono l’andamento dell’indice. Si tratta di fondi quotati in Borsa che copiano esattamente la costituzione del PSI 20. La differenza è che questi fondi possono avere politiche diverse riguardo i dividendi: alcuni fondi ti versano direttamente i dividendi sul conto, mentre altri li reinvestono in automatico sul valore dell’indice. La prima soluzione è ottima per avere un flusso di cassa costante, la seconda lo è per investire sul lungo termine.
Dopo aver confrontato varie piattaforme per investire in ETF, la nostra scelta ricade su eToro. Si tratta di un broker molto affermato in Europa che abbiamo già menzionato nell’introduzione. Affidabilità, bassi costi e ampia offerta di strumenti finanziari sono le caratteristiche che lo distinguono.
L’ultima strada percorribile è quella di investire sulle singole azioni. Questa scelta è raccomandata a chi vuole approfondire il discorso, analizzando i singoli titoli per comprendere quali abbiano maggiori probabilità di battere la performance dell’indice.
I titoli più interessanti del PSI 20
Passiamo in rassegna alcune delle azioni più importanti dell’indice, andando a selezionarne alcune significative. Non sono aziende molto conosciute in Italia, ma ognuna di loro ha numeri importanti e un conto economico solido.
Abbiamo scelto quattro aziende che, a nostro avviso, sono particolarmente interessanti per gli investitori. Sono comunque degli spunti che servono a rappresentare l’indice, non consigli mirati di investimento. Anche se abbiamo letto gli ultimi bilanci di queste imprese e abbiamo approfondito il loro modello di business, non le abbiamo confrontate direttamente con le aziende concorrenti.
Vale la pena ricordare che il Portogallo non è una nazione molto popolosa. Con poco più di 10 milioni di abitanti, la popolazione è circa il 15% di quella italiana. Per questo motivo è legittimo che non sia patria di grandi multinazionali, è semplicemente meno probabile. Molte delle aziende che operano in loco non hanno ambizione a estendere la loro quota di mercato all’estero; allo stesso tempo, per le aziende straniere dello stesso settore è difficile penetrare nel mercato portoghese.
1. Banco Comercial Português (BCP)
BCP non avrà filiali in Italia e non sarà nata in Svizzera, ma rimane una della banche più importanti del Vecchio Continente. Così importante che è l’azienda più capitalizzata dell’indice e fa parte dell’Euronext 100, un indice che contiene le 100 aziende più capitalizzate in Europa.
Con 4,3 milioni di clienti e 700+ filiali in Portogallo, la banca è molto solida e può contare su una raccolta sempre florida. Malgrado i suoi 7 miliardi di patrimonio e 7.191 dipendenti, la sua storia è piuttosto recente. Fondata nel 1985, è una delle banche che sono crescite più rapidamente in Europa.
2. Energias de Portugal (EDP)
EDP è l’equivalente di ENI in Italia. Si occupa di energia elettrica, gas naturale e petrolio ed è l’azienda energetica più grande in Portogallo. Dopo il colpo di Stato del 1974, che ha ribaltato il regime Estado Novo, 14 aziende del settore sono state nazionalizzate. L’anno successivo sono state fuse in un’unica grande azienda, con decreto legge apposito. Così è nata Energias de Portugal.
Un fatturato di 15 miliardi e un utile netto di 1,1 miliardi di euro sono i primi numeri che saltano all’occhio. Considerando il quasi-monopolio di cui gode in Portogallo, è un’ottima azienda per chi cerca dividendi periodici ed elevati.
3. NOS
Nos è una grande media company portoghese. Il suo business spazia dalla TV in streaming agli abbonamenti di chiamate e internet per cellulari. C’è anche molta innovazione dietro questa azienda. Tecnologie come il 5G, la fibra ottica e le eSIM sono arrivate in Portogallo soprattutto grazie a Nos. I prezzi competitivi non erodono granché i margini, il che rende Nos un’azienda saldamente posizionata al vertice delle telecomunicazioni portoghesi.
Malgrado questo tipo di business non sia stato colpito granché dal Covid-19, l’emergenza sanitaria ha portato a vendite diffuse sul PSI 20. Così oggi l’azione di Nos si trova ad un prezzo particolarmente conveniente, ed è supportato da una notevole capacità dell’azienda di produrre utili e distribuire dividendi.
4. Altri SA
“Altri” non sta per “altre aziende”. No, è proprio il nome dell’impresa che stiamo per presentare. Se pensi che questo nome sia strano, il modello di business potrebbe colpirti ancora di più: questa azienda ha costruito un business miliardario sul legno di eucalipto.
Altri coltiva enormi foreste di eucalipto in Portogallo, arrivando a produrre oltre 1,2 miliardi di legname ogni anno. Il 90% del prodotto finito viene esportato, aggiungendo una voce importante alla bilancia commerciale portoghese. Per quanto possa sembrare insolito, il legno di eucalipto è in realtà molto richiesto sul mercato. Una volta trattato, crea della carta molto pregiata che viene comunemente utilizzata per quaderni e fogli protocollo di tutto il mondo.
Altri indici di Borsa
Conviene investire sul PSI 20?
Il PSI 20 è sicuramente un indice interessante. Da una parte troviamo azioni di aziende già molto consolidate che mantengono una quota di mercato enorme nel loro settore; dall’altra parte, sempre di più, nel corso del tempo sta arrivando la rincorsa delle startup tecnologiche nate in loco. Questo crea un buon mix di innovazione e sicurezze, interessante per gli investitori che cercano un rendimento e un rischio medio.
Esporre una parte del proprio capitale a questo indice può essere un’ottima idea, specialmente dopo che il coronavirus ha colpito più i listini che le aziende. Mentre la maggior parte delle imprese appartenenti all’indice continuano a riportare dati positivi, il PSI 20 si sta riprendendo lentamente. Nei prossimi 12-24 mesi sarà aperta una finestra interessante per gli investitori.
In gergo tecnico si dice che questo è il momento di “comprare in sconto“, cioè approfittando del ribasso dei prezzi. Se vuoi provare a investire sul PSI 20 senza esporti da subito con il tuo denaro, un ottimo modo per farlo è usare il conto demo di eToro. Per aprirlo bastano pochi secondi, dopodiché riceverai subito 20.000€ virtuali con cui fare gli investimenti che preferisci.
Il 51% dei conti di investitori al dettaglio perde denaro quando negozia CFD con questo fornitore. Dovresti considerare se puoi permetterti di correre il rischio elevato di perdere i tuoi soldi.
Il vantaggio di questo sistema è che ti permette di valutare con attenzione il tuo investimento prima di replicarlo con denaro reale. Inoltre avrai modo di prendere dimestichezza con eToro, che da oltre dieci anni è una delle piattaforme migliori in assoluto per investire online.
FAQ
Si tratta dell’indice che raccoglie le 20 principali aziende quotate presso la Borsa di Lisbona.
Si tratta di Euronext, la società che gestisce la Borsa di Lisbona insieme a tante altre grandi Borse europee.
No, vengono puntualmente riviste di anno in anno. Se nel giorno della revisione un’azienda che non faceva parte dell’indice ha una capitalizzazione superiore alla 20esima componente, quest’ultima viene rimossa per fare spazio all’azienda in questione.
Ci sono due strade per investire sul PSI 20: la prima è comprare ETF o derivati che replicano l’andamento dell’indice. La seconda è selezionare manualmente i titoli o investire su fondi a gestione attiva, provando a battere l’andamento dell’indice.