Economia strana quella brasiliana. Ma anche molto interessante, considerando che si tratta della grande promessa economica dell’America Latina. Grandi aziende come FCA hanno già iniziato ad investire pesantemente su questo Paese segnato da tanto potenziale ma anche da tanta instabilità politica. Lontano dalle spiagge di Copacabana sta nascendo un fitto tessuto produttivo, ma costantemente ostacolato da una nazione intrappolata da se stessa.
Oggi vogliamo parlare proprio dell’indice di Borsa più importante in Brasile, il Bovespa. Si tratta di un indice che riflette l’andamento di circa 60 aziende brasiliane quotate sulla Borsa di São Paulo, la più importante della nazione.
Nel complesso, la capitalizzazione di queste 60 aziende supera abbondantemente quella delle altre 400+ quotate sulla Borsa di São Paulo. Parliamo quindi di aziende grandi e solide, ma conviene davvero investire su questo indice?
A questa domanda risponderemo, in modo chiaro e trasparente, nelle prossime righe.
Avremo anche modo di nominare i servizi più innovativi (sono pochi) che permettono già di investire sul Bovespa. Una delle piattaforme più interessanti che offrono questa possibilità è Capex.
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Indice
Cos’è e come funziona il Bovespa
Cominciamo subito dicendo che São Paulo è considerata la capitale finanziaria del Brasile. Le aziende quotate qui sono in assoluto le più importanti della nazione. Considerando che solo il 20% di maggior successo riesce a entrare nell’indice Bovespa, è facile capire che si tratta di realtà grandi e solide con fatturati piuttosto importanti.
La capitalizzazione di mercato dell’indice, attualmente, è di circa 1 triliardo di dollari. In passato è arrivata a sfiorare i 3 triliardi, ma il cambio tra real brasiliano e dollaro americano è sceso molto nel corso degli ultimi anni; ecco perché malgrado la capitalizzazione dell’indice in real sia aumentata, quella in dollari -usata come riferimento internazionale- è diminuita.
Il modo in cui vengono selezionate le aziende del Bovespa è molto particolare. Anziché andare in ordine di capitalizzazione, si va a guardare il volume di scambi complessivo negli ultimi 3 mesi. Tutte le azioni che messe insieme hanno registrato un volume complessivo di scambi superiore al 70% degli scambi totali entrano nell’indice, mentre le altre restano escluse. Un po’difficile da capire, ma non se facciamo un esempio.
Per capirci, supponiamo di avere una Borsa con 5 azioni. Vogliamo usare lo stesso criterio usato dal Bovespa per creare un indice con questi titoli. Ipotizziamo che il volume di scambi, negli ultimi 3 mesi, sia stato questo:
- A – 100 milioni di euro
- B – 40 milioni di euro
- C – 200 milioni di euro
- D – 20 milioni di euro
- E – 150 milioni di euro
Sommando gli scambi sulle aziende A, C e E otteniamo più del 70% degli scambi complessivi. Per cui queste entrerebbero nell’indice, mentre le altre verrebbero escluse.
L’indice viene rivisto ogni 3 mesi in modo da aggiornare l’elenco delle aziende partecipanti.
Investire sul Brasile: pro e contro
Non è sicuramente un caso che il Brasile sia il primo Paese dell’acronimo BRICS, la famosa sigla che indica i prossimi paesi che emergeranno sullo scenario economico mondiale. Il problema è che questa sigla è stata creata più di vent’anni fa, quando le cose in Brasile stavano andando in un modo diverso.
Per diverso tempo la crescita economica è stata importante: con il miglioramento delle infrastrutture e la crescita demografica sono arrivate imprese, domanda interna e delocalizzazione da parte di aziende straniere. Lo stesso accadeva in Cina, Vietnam e India, ma col tempo il divario tra Brasile e controparti asiatiche si è fatto enorme.
Oggi le grandi città asiatiche appaiono digitalizzate, tecnologiche e sicure. In Brasile si affrontano ancora problemi legati a infrastrutture inefficienti, criminalità e arretratezza del sistema produttivo.
Le cose sono peggiorate con l’arrivo della recessione del 2008. Anziché recuperare in fretta come altri paesi emergenti, il Brasile ha arrancato per recuperare i livelli produttivi precedenti. Basta confrontare l’andamento del Bovespa con il Kospi o con il Nifty 50 per accorgersene. La crisi economica si è trasformata in tumulto politico, che ha aggravato la crisi economica a sua volta.
Da allora il PIL non è ancora tornato ai livelli di una volta. Ma questo è molto interessante per gli investitori. Mentre nazioni come la Cina hanno già attraversato la fase più importante della loro crescita, il Brasile è un’economia che conserva ancora la gran parte del suo potenziale. Ecco che nasce l’occasione di entrare in un mercato azionario ancora giovane e con grandi prospettive di crescita.
Investire sul Bovespa è un’ottima idea per diversificare il rischio, puntando sull’andamento dell’indice per diversificare il rischio rispetto ai singoli titoli. Lo è soprattutto nel lungo termine, perché presto o tardi il decollo economico del Brasile è inevitabile.
Quali sono le aziende del Bovespa?
Prima di investire su un indice è sempre utile conoscere le aziende che ne fanno parte. Tra l’altro, a differenza di indici come il MOEX, il Bovespa è piuttosto bilanciato e non c’è un settore merceologico che prevale nettamente sugli altri.
Su Trade.com puoi trovare gratuitamente il grafico di molte azioni brasiliane che fanno parte del Bovespa; ti consigliamo di dare un’occhiata, così avrai il quadro completo del loro andamento.
Ora, invece, ne analizzeremo alcune che riteniamo particolarmente interessanti e rappresentative.
1. RUMO Logistica
Riesci a fare il nome di un’azienda italiana che sia nata nel 2008 e fatturi già oltre 1.5 miliardi di dollari all’anno? Probabilmente no. Questo è il brutto di non essere un’economia in via di sviluppo, ma in Brasile sono cose che succedono. Rumo è un’azienda che si occupa di logistica su tutti i fronti: gestisce la più grande rete di ferrovie in Brasile, costruisce e gestisce porti per lo scarico di merci, opera treni che trasportano container.
In poco più di 10 anni l’azienda ha già raggiunto quota 8.000 dipendenti e opera già in positivo sul conto economico. Già nel 2018 l’utile netto è stato di 80 milioni di dollari, con una grande crescita prevista per i prossimi anni. Un’azienda in forte crescita in un settore tradizionale, assolutamente un investimento che andrebbe considerato.
2. Embreaer
Passiamo da navi e treni ad aerei e satelliti diretti verso lo spazio. Embraer è un marchio storico dell’aviazione, che produce soprattutto piccoli aerei. In passato ha operato molto nel settore degli aerei per piccole rotte commerciali, mentre oggi è specializzata in jet privati per VIP e aziende. I suoi jet sono i più rinomati e lussuosi sul mercato, cosa che rende Embraer una “Ferrari dei cieli“.
Negli ultimi anni l’azienda sta puntando soprattutto sul mercato dell’aerospazio. Con l’apertura verso le aziende private, questo sta diventando uno dei settori più promettenti in assoluto. É sempre un buon segno quando in un’economia ancora in via di sviluppo nascono già aziende che operano in settori ad alto livello di innovazione.
3. IRB Reasseguros
IRB opera nel settore delle riassicurazioni, un mercato molto particolare dove i clienti sono le grandi compagnie di assicurazione. Anziché mantenere in portafoglio il rischio dovuto alle polizze dei clienti, queste possono riassucurarsi presso le aziende che offrono questo servizio. In questo modo i rischi vengono trasferiti sulla compagnia di riassicurazioni che, inevitabilmente, per lavorare in un settore del genere deve avere basi molto solide.
La storia di IRB inizia nel 1939, quando viene fondata dal governo brasiliano. Considerando che il monopolio governativo sulle riassicurazioni è finito da una manciata di anni, ormai l’azienda era in una posizione molto difficile da raggiungere per le possibili concorrenti. Ecco perché ancora adesso rimane saldamente leader sul mercato nazionale.
Una delle aziende più interessanti del Bovespa per chi cerca dividendi sicuri.
4. Via Varejo
Via Varejo è il marchio numero 1 del commercio al dettaglio in Brasile. L’azienda può contare su un portafoglio di brand molto consolidati che si occupano di vendite tanto online quanto offline. Sul piano del commercio fisico, l’azienda distribuisce soprattutto elettronica di consumo ed elettrodomestici. Sul piano del commercio online, invece, sta rapidamente diventando un Amazon brasiliano.
Il vantaggio di Via Varejo è l’economia di scala. Sarebbe molto difficile penetrare sul mercato brasiliano nei settori in cui operano i suoi brand. Con grandi volumi di ordini che abbassano i prezzi delle forniture, ci sarebbe ben poco margine per un possibile concorrente al momento del lancio in Brasile.
Conviene investire sul Bovespa?
La nostra opinione è che il Bovespa sia uno degli indici più interessanti su cui investire oggi, specie per chi vuole fare un’operazione di lungo termine su un indice dal grande potenziale. In questo momento, visti gli anni difficili che l’economia brasiliana ha appena attraversato, si può entrare sul mercato con una convenienza senza precedenti.
Nel corso del tempo le cose andranno sempre meglio, perché è così che funziona in un mercato emergente. Tra venti o trent’anni il Brasile sarà una nazione sostanzialmente già del tutto sviluppata, con un mercato azionario che fa registrare volumi di scambi decisamente più alti.
Se vuoi cogliere l’occasione per investire a un prezzo basso e conveniente, oggi è il momento giusto. Usando una piattaforma come quella di XTB puoi facilmente investire sul valore del Bovespa comprando direttamente uno strumento che riflette l’andamento dell’indice.
Il motivo per cui consigliamo XTB sono le commissioni davvero molto basse; siamo dell’idea che sia sempre meglio massimizzare il valore di un investimento senza sprecare troppi soldi in costi e prelievi forzosi da parte delle varie piattaforme.
Come investire sul Bovespa?
Puoi investire sul Bovespa in diversi modi:
- Comprando un CFD che riflette l’andamento dell’indice
- Andare a negoziare le singole azioni che compongono il Bovespa
- Scegliendo dei fondi a gestione attiva o degli ETF che abbiano il Bovespa come indice di riferimento.
Le prime due soluzioni sono quelle che consigliamo. In particolare, consigliamo di investire sull’indice se si vuole operare in un’ottica di lungo termine che sfrutta il potenziale di un mercato emergente. Le operazioni sulle singole azioni, invece, sono più indicate per chi vuole fare brevi movimenti di natura speculativa.
Fondi e ETF presentano costi di gestione più alti; i fondi a gestione attiva, poi, sono più rischiosi ma non necessariamente più redditizi.
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Conclusioni
Qualunque sia la tua decisione finale, ti consigliamo di non sottovalutare il potenziale del mercato azionario brasiliano. Con 209 milioni di abitanti è il paese più popoloso dell’America Latina; la sua posizione unica, che abbraccia la più importante foresta del mondo, gli permette anche di contare su un ampio territorio ricco di materie prime. Il turismo rimarrà sempre un settore trainante dell’economia, a cui si aggiungono le aziende piccole e medie che ora stanno nascendo e che nel tempo diventeranno grandi.
Quello che abbiamo visto fino ad ora è solo un assaggio di quello che l’economia brasiliana può fare. Ecco perché crediamo che sia importante non perdere di vista i mercati come questo, che con il loro potenziale offrono una via di fuga alla stagnazione economica europea e ai mercati americani spesso inflazionati rispetto al loro valore reale.
FAQ
Il Bovespa è l’indice di riferimento per la Borsa del Brasile, di cui fanno parte tutte le principali aziende quotate a Sao Paulo. Serve per raccogliere tutti i titoli azionari brasiliani più importanti in un solo indice, in modo da poter avere un parametro di riferimento per l’andamento delle azioni brasiliane nel complesso.
Al contrario di quanto avviene sulla maggior parte degli indici nazionali, le aziende che compongono il Bovespa non sono pesate per capitalizzazione. Il parametro di riferimento è il volume economico di scambi.
L’economia brasiliana è una delle più promettenti in assoluto. Entrare in anticipo su questo mercato può offrire rendimenti interessanti sul lungo termine; nel breve termine, però, non è detto che i risultati siano altrettanto buoni.
Entrano nell’indice tutte le aziende che, sommate, hanno costituito almeno l’80% del volume economico di scambi sulla Borsa di Sao Paolo negli ultimi 3 mesi.