Oggi su TradingOnline.me parliamo del MOEX, uno dei due indici di Borsa più importanti in Russia.
Per gli investitori la Russia è come un mondo a parte. Segnata da una scarsa inclinazione verso i mercati finanziari e da profonde differenze socioeconomiche, pochi investitori esplorano l’opportunità di investire qui.
Chi ha voglia di andare oltre le apparenze, però, potrebbe scoprire qualcosa di molto interessante. In Russia c’è aria di sviluppo, tanto che la nazione è il secondo dei paesi nell’acronimo BRICS. Insieme a Brasile, India, Cina e Sud Africa è sicuramente tra le nazioni che sono cresciute di più in questo millennio, anche se frenata dal quadro politico e dalle sanzioni economiche.
Nella guida di oggi vogliamo scoprire se sia effettivamente una buona idea quella di investire sul MOEX. Lo faremo interessandoci del mercato azionario russo, delle aziende che compongono l’indice e delle piattaforme come eToro che ci permettono di investire facilmente su questo mercato.
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Indice
Cos’è il MOEX e come funziona
Il MOEX (Moscow Exchange) Index è l’indice di riferimento più importante per valutare l’andamento del mercato azionario in Russia. Fanno parte dell’indice le 38 aziende più capitalizzate quotate a Mosca.
Con il termine “MOEX” in generale, in realtà, ci si riferisce alla Borsa di Mosca. L’indice porta lo stesso nome, quindi bisogna valutare il significato del termine a seconda del contesto in cui viene usato.
L’indice è pesato per capitalizzazione. Questo significa che non tutte le aziende hanno lo stesso peso; quelle più grandi, che hanno una capitalizzazione di mercato maggiore, influenzano di più l’andamento dell’indice. Per evitare un eccessivo sbilanciamento, in ogni caso, ci sono dei limiti che indicano quanto un’azienda possa influenzare il MOEX.
Le limitazioni attuali sono queste:
- Una singola azienda non può pesare per più del 15% sulla composizione dell’indice
- Un gruppo di 5 aziende non può pesare per più del 55% sulla composizione dell’indice
Se si verificano queste condizioni, il peso dell’azienda o delle aziende più grandi viene diminuito artificialmente. Abbiamo già incontrato degli indici con problemi di sbilanciamento quando abbiamo parlato del Kospi in Corea del Sud; considerando che Samsung pesa per il 35% sull’andamento dell’indice, è molto difficile per le altre aziende influenzarne il valore.
Le 38 aziende che compongono il fondo non sono fisse, né nel nome né nel numero. L’indice potrebbe aumentare, diminuire o cambiare i suoi componenti in ogni momento a seconda dell’andamento degli scambi sui vari titoli.
Russia: il quadro macroeconomico
La Russia è sicuramente una nazione particolare. Storicamente contrapposta agli Stati Uniti, ha attraversato una fase di rapido cambiamento alla fine degli anni ’90 con la transizione dall’Unione Sovietica al sistema attuale.
L’economia di mercato e il capitalismo sono entrati lentamente in Russia, attraverso un’evoluzione graduale. L’impennata di questa trasformazione, insieme all’impennata della crescita economica, è stato il periodo tra il 2001 e il 2007.
A cavallo di questi sei anni le grandi città russe si sono trasformate. Il mercato immobiliare ha vissuto un fermento senza precedenti, nuove aziende hanno creato nuovi posti di lavoro, il mercato dei consumi interni è cresciuto e si sono affermati settori nuovi come internet e le telecomunicazioni. Nel complesso il PIL in questo periodo ha registrato un +700%.
Dal 2008 in poi, però, le cose sono cambiate.
La crisi finanziaria globale non ha risparmiato nemmeno la Russia, che poteva contare su una connessione debole con le economie più colpite. Dopo questa prima fase di recessione ne è seguita una seconda, dovuta alle sanzioni imposte dalle economie sviluppate di tutto il mondo dopo la guerra Russo-Ucraina in Crimea.
Le sanzioni, inizialmente introdotte nel 2014, colpiscono duramente ancora oggi l’export russo. Buona parte delle nazioni europee, insieme a Stati Uniti e Australia, ha bloccato del tutto o in parte i rapporti commerciali con la Russia. Per un’economia in via di sviluppo questa è una prova molto dura, che la Russia ha retto solo parzialmente.
In seguito alle sanzioni la crescita economica si è contratta molto. Nel 2020 è arrivata l’emergenza coronavirus, che ha colpito il paese in un modo particolarmente duro, per cui bisognerà osservare anche la capacità di ripresa da questa situazione.
Sicuramente questa non è la situazione più facile da cui uscire, ma la Russia può contare su alcuni settori trainanti che riescono a produrre molto utile anche in periodi difficili. Parliamo di petrolio e gas naturale, le due principali voci di export, che tra l’altro sono alla base del business della maggior parte delle aziende presenti nell’indice MOEX.
Le aziende più interessanti del MOEX
Ora che abbiamo fatto un’introduzione generale, passiamo all’analisi dei singoli titoli che compongono l’indice. Qualcuno di questi è famoso anche in Italia, mentre altre sono aziende poco note ma comunque colossali nelle dimensioni. Ricordiamo sempre che il MOEX include solo le 38 aziende russe di maggior successo, quindi sono tutte realtà multinazionali con una forte posizione competitiva nei loro settori di appartenenza.
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1. Gazprom
Gazprom è l’azienda più grande di tutta la Russia per fatturato, utili e rilevanza strategia. Si tratta del primo produttore nazionale di gas naturale e controlla addirittura il 18% delle riserve conosciute in tutto il mondo. Sono le basi giuste per creare un colosso destinato a durare, specialmente in un periodo storico in cui le centrali elettriche a gas naturale hanno preso il sopravvento sull’energia nucleare.
Come Aramco controlla il petrolio di tutto il mondo, Gazprom controlla il gas. Per questo la Russia ha anche investito su gasdotti mastodontici che portano questa materia prima in tutto il mondo. Non c’è dubbio sul fatto che un’azienda di questo genere sia interessante per gli investitori. Specialmente chi cerca un’azione in grado di staccare un dividendo importante, vicino al 10% del valore azionario, troverà interessante questo titolo.
2. Novatek
Ogni Coca Cola ha la sua Pepsi. In un mercato dominato dal gas naturale più che dalle bevande zuccherate, Novatek è l’azienda che fa concorrenza a Gazprom nel business del gas naturale. Ci sono molte altre società quotate che lavorano nel settore, ma Novatek è l’unica che lontanamente si avvicina ai numeri del leader.
L’azienda è stata fondata nel 1994 da Leonid Viktorovich Mikhelson, che ancora oggi è amministratore delegato dell’azienda. Ne possiede anche il 28% delle azioni, il che lo rende una delle persone più ricche della Russia e un membro dell’élitario club dei miliardari del mondo.
Con 10 miliardi annui di fatturato e un margine operativo intorno al 40%, anche questo titolo è piuttosto una garanzia per gli investitori. Chiaramente il prezzo del gas naturale ha un impatto molto forte sull’andamento del valore azionario, così come su quello di Gazprom.
3. Tatneft
In Russia c’è una regione particolarmente ricca di petrolio, che ha anche importanti scorte di gas naturale. Parliamo del Tatarstan, non certo il luogo ideale per una vacanza, ma quello perfetto dove stabilire un’industria di estrazione e raffinazione.
Questa idea è venuta per la prima volta nel 1950 al Ministero del Petrolio dell’Unione Sovietica. Per condurre le attività nella regione ha fondato Tatneft, che oggi è l’ottava azienda più capitalizzata della Borsa russa. Il suo business è molto simile a quello di British Petroleum e di Royal Dutch Shell, essendo un’azienda integrata e molto competitiva.
Tatneft estrae e raffina il petrolio, lo commercializza e si occupa in toto anche del business del gas naturale. La sua raffineria TANECO è responsabile per la produzione di oltre 70.000 barili di petrolio al giorno, ma l’azienda ne possiede anche altre.
Andando a dare uno sguardo al grafico del gas naturale (lo trovi gratis su Trade.com, che è anche un’ottima piattaforma per investire online) è facile accorgersi delle grandi fluttuazioni che ha avuto negli anni. Nonostante ciò, il valore dell’azione ha sempre teso alla crescita meno che durante la crisi petrolifera di inizio 2020. Un ottimo segnale per gli investitori.
4. Yandex
In Russia molti dei siti web che utilizziamo tutti i giorni sono quasi inutilizzati. Tra questi c’è anche Google, perché il motore di ricerca più popolare in Russia è Yandex. Anche se molto simile, si tratta di un’azienda che non si occupa soltanto di ricerca. Yandex gestisce il più grande network di pubblicità online in Russia, la più popolare app di taxi, pagamenti da smartphone e molto altro ancora.
In totale l’azienda è operativa in 70 settori diversi, tutti legati al web. Il suo grande vantaggio competitivo è la “protezione” che deriva dall’operare in un settore dove il governo russo non vuole favorire la concorrenza americana. Un settore che, tra l’altro, è estremamente ricco e presenta enormi potenzialità a fronte di costi operativi contenuti.
Con 2,8 miliardi di fatturato, è sicuramente un titolo interessante con ottime prospettive per il futuro.
Conviene investire sul MOEX?
Sicuramente il MOEX è composto da molte aziende interessanti, ma alcune cose sono piuttosto evidenti. La prima è che l’indice sia decisamente sbilanciato a favore delle aziende che operano nel ramo energetico, con il gas naturale e il petrolio che la fanno da padrone.
L’indice è stato pesato e limitato per favorirne l’equilibrio, ma è evidente che la cosa non abbia funzionato benissimo. Con l’eccezione di Yandex e di Sberbank, la banca di proprietà del governo russo, tutte le altre grandi aziende operano nel ramo del gas o del greggio.
Le considerazioni da fare, per un investitore, sono queste:
- La maggior parte delle aziende stacca ottimi dividendi e opera in settori a basso rischio
- Malgrado gli ottimi dividendi, le aziende non hanno grandi prospettive di aumento del valore del titolo
- L’indice oscilla in armonia con le oscillazioni del valore del gas naturale e del petrolio
- Le tensioni politiche interne alla nazione sono un punto da tenere a mente prima di investire
Nel complesso, però, esporsi con una parte del proprio capitale sul MOEX non è una cattiva idea. Soprattutto in ottica di diversificazione è un’idea molto interessante. Insieme al Nifty 50 è uno degli indici più interessanti dei mercati emergenti.
Altri indici di Borsa
Come investire sul MOEX
Se vuoi investire sul MOEX, il consiglio della nostra redazione è quello di evitare di andare a selezionare dei singoli titoli. Per ridurre il rischio legato alle singole aziende e approfittare delle potenzialità delle nuove startup emergenti, consigliamo di investire direttamente sul valore dell’indice.
Il modo più semplice per farlo è acquistare degli ETF sul MOEX usando eToro. Gli ETF sono dei fondi che si limitano a replicare l’andamento di un indice. Consigliamo eToro perché è una delle piattaforme che offre la selezione di ETF più grandi tra tutte quelle autorizzate a operare in Italia.
Un altro grande vantaggio di eToro sono le commissioni particolarmente basse; non a caso, ormai, questa piattaforma è diventata una scelta estremamente comune tra gli investitori professionali di tutta Europa. Infine, con eToro è possibile copiare automaticamente quello che fanno gli altri trader.
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FAQ
Si tratta dell’indice di Borsa più importante del mercato azionario russo, che include 38 delle aziende più grandi del Paese.
Sì, l’indice Moex è pesato per capitalizzazione. Le aziende con una capitalizzazione di mercato più grande pesano di più sull’andamento dell’indice, ma ci sono delle limitazioni che impediscono uno sbilanciamento eccessivo.
Viste le caratteristiche dell’economia russa, la maggior parte delle grandi aziende locali si occupano di gas naturale e petrolio. Il settore energetico è sicuramente quello che ha più peso sull’andamento dell’indice.
Malgrado la maggior parte delle grandi aziende russe appartenga al settore energetico, l’azienda più capitalizzata è Sberbank. Si tratta di una banca con sede a Mosca che ha lo Stato come azionista di maggioranza.