I dividendi sono senza dubbio uno di quei motivi per cui gran parte delle persone investono nel mondo delle azioni. Essi rappresentano un profitto extra, da sommare ai normali profitti che vengono fatti nell’investimento con le azioni. Vengono emessi con il cosiddetto “stacco della cedola“. In sostanza, capire che cosa sono i dividendi è fondamentale per chi
gioca in Borsa.
In questa guida forniremo quindi una panoramica esaustiva in materia, con esempi pratici e con tutte le informazioni da sapere, dalla descrizione del dividendo fino alla tassazione applicata.
Buona lettura.
Indice
Dividendi: Cosa sono e come funzionano
I dividendi sono essenzialmente quella parte di profitti che un’azienda versa ai propri azionisti, in segno di riconoscenza per la fiducia riposta. In ogni periodo di tempo prestabilito, le aziende decidono di versare una percentuale che può variare dal 2 al 5% del valore del titolo azionario, per poi versarla agli azionisti.
Per conoscere le date di stacco dei dividendi, e l’ammontare dell’azione, basta andare sul sito dell’azienda oppure direttamente sui siti finanziari specializzati.
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Fonte di grandi dibattiti tra investitori, molti si dividono sulla cosiddetta “politica dei dividendi“. La motivazione? Ricevere, ad esempio, €1 come dividendo è un qualcosa di più sicuro rispetto al fatto di reinvestire €1 nell’azienda.
Molti investitori preferiscono quindi la certezza di un dividendo sicuro a fronte del rischio legato al re-investimento. Al contrario, l’altra schiera di investitori preferirebbe vedere quel denaro reinvestito nell’azienda, per migliorare ed ottenere un profitto più elevato in futuro.
In sostanza, molti investitori danno quindi più peso ad €1 proveniente dal dividendo più che ad €1 di guadagno sul capitale dell’azienda, anche se questi due numeri sono praticamente uguali.
A questo ragionamento si aggiunge la variabile della tassazione (che analizzeremo in dettaglio tra poco). Infatti, in moltissimi paesi, le entrate dai dividendi sono infatti tassate molto più favorevolmente rispetto ai semplici profitti.
Gli investitori che quindi vogliono pagare poche tasse, dovranno cercare un titolo azionario che distribuisce ottimi dividendi, in modo da poter sfruttare nel migliore dei modi i dividendi.
Se un’azienda ha una lunga storia di dividendi staccati con regolarità, ha senso puntare su di essa soprattutto se si punta nel lungo periodo.
Al contrario, se l’azienda ha ridotto oppure eliminato sistematicamente nel tempo i propri dividendi, sarà opportuno restare alla larga da quel titolo azionario.
Un esempio concreto
Un esempio concreto? Parliamo dei dividendi di Apple! Questa azienda, eccetto durante gran parte dell’era Steve Jobs dove i dividendi sono stati pressoché inesistenti, è tornata ad elargire ottime cedole con Tim Cook (Amministratore Delegato Apple). Ecco il prospetto:
Come potete osservare, i dividendi di Apple sono estremamente succulenti, e con l’era Tim Cook, gli investitori sono tornati ad incassare nuovamente i dividendi, che con Steve Jobs purtroppo si erano visti molto raramente. Non è infatti detto che tutte le aziende forniscano i dividendi, soltanto le migliori aziende, con un buon giro d’affari, riescono a fornire dei dividendi soddisfacenti.
I dividendi arrivano sul proprio conto in maniera completamente automatica, per poterlo ottenere sarà infatti sufficiente essere in possesso dell’azione già dal giorno prima della data di stacco. Solitamente, durante lo stacco del dividendo, c’è un calo del valore del titolo azionario. Infatti è poco consigliato comprare un titolo nei giorni in cui c’è lo stacco della cedola.
Un dividendo è quindi una distribuzione di una porzione dei guadagni di un’azienda, decisa preventivamente dal consiglio amministrativo dell’azienda, nei confronti degli azionisti o di una classe di essi. I dividendi possono essere semplicemente forniti attraverso pagamenti cash oppure anche attraverso altre proprietà.
Il prezzo del dividendo potrebbe essere quotato in dollari per ogni azione (Dividends per share, Dividendi per azione) oppure in percentuale in base al prezzo di mercato corrente.
Dividendi: Metodi di elargizione
Una società che emette i dividendi può scegliere l’importo da pagare utilizzando una serie di metodi. Ecco i principali:
- Politica stabile dei dividendi: Anche se gli utili aziendali sono in continuo mutamento, la politica stabile dei dividendi si concentra sul mantenimento di una distribuzione dei dividendi molto stabile.
- Obiettivo in base al rapporto di versamento: una politica stabile dei dividendi potrebbe stabilire un rapporto di lungo periodo dividendi/utili. L’obiettivo è quello di pagare una percentuale indicata dei guadagni, ma la quota del dividendo è data da un importo nominale in dollari che si adatta all’obiettivo in base all’andamento dei guadagni.
- Payout costante: Una società paga una determinata percentuale dei suoi guadagni ogni anno come dividendi, e la quantità di tali dividendi varia direttamente con i guadagni.
- Modello residuo dei dividendi: in questo caso i dividendi sono basati sui guadagni, meno i fondi che l’azienda mantiene per finanziare la quota azionaria del suo bilancio di capitale, successivamente gli utili residui sono poi versati agli azionisti.
Interessante notare che due economisti tempo fa hanno sostenuto che la politica dei dividendi di una società è irrilevante, e non ha alcun effetto sul prezzo delle azioni di una società o del suo costo di capitale.
Si supponga, per esempio, che si è un azionista di una società e che non si è favorevoli alla sua politica dei dividendi. Se il dividendo della società è troppo grande, si può semplicemente prendere il denaro in eccesso ricevuto e usarlo per comprare più delle azioni della società. Se il dividendo in contanti che hai ricevuto è troppo piccolo, si può solo vendere parte delle azioni per ottenere il flusso di cassa che si desidera. In entrambi i casi, la combinazione del valore del proprio investimento in azioni e il vostro denaro in mano sarà esattamente lo stesso.
Quando questi due economisti hanno appurato il fatto che i dividendi sono irrilevanti, si riferiscono al fatto che gli investitori non si preoccupano più di tanto della politica dei dividendi della società dal momento che possono creare la propria entrata in maniera puramente “artificiale”.
Tuttavia, occorre specificare che la teoria del dividendo di questi due economisti, vale solo in un mondo perfetto, senza tasse, senza costi di intermediazione, e azioni infinitamente divisibili.
Dividendi: Metodologie di utilizzo
I dividendi sono certamente una parte molto importante nel trading di tutti i giorni, ma non sempre un Trader è a conoscenza di tutte le potenzialità di quest’ultimi. Molti non sanno infatti che gli utili netti di una società possono essere assegnati agli azionisti attraverso un dividendo, oppure mantenuti in azienda come utili.
Una società può anche scegliere di utilizzare un utile netto per il riacquisto di azioni proprie nei mercati aperti. Una società che esegue spesso e volentieri il riacquisto è Apple, e spesso questa azione viene fatta per mantenere stabile il prezzo delle azioni, proteggendo quindi gli azionisti da possibili crolli improvvisi nel valore delle azioni sul lungo termine.
Le migliori azioni per dividendi devono soddisfare molte prerogative, non basta elargire un dividendo elevato per essere considerato un buon investimento.
Tuttavia, quasi mai dividendi e riacquisto non mutano il valore fondamentale delle azioni di una società. Il pagamento dei dividendi deve essere approvato dagli azionisti e può essere strutturato come un dividendo straordinario che viene emesso una volta, o come un flusso di cassa continuo per i proprietari e gli investitori.
Gli azionisti dei fondi comuni ed ETF hanno spesso il diritto di ricevere i dividendi maturati. I fondi comuni pagano quindi agli azionisti interessi e dividendi ricevuti dalle loro posizioni in portafoglio come dividendi per finanziare gli azionisti.
Inoltre, le plusvalenze realizzate dalle attività di trading del portafoglio sono generalmente pagate a titolo di dividendo di fine anno, questa operazione viene anche denominata “distribuzione di plusvalenze”. A tal riguardo è i interessante vedere che il Gordon Growth Model (GGM) si basa sui futuri flussi di dividendi attesi, per valutare le azioni.
Perché alcune aziende non offrono i dividendi
Sicuramente vi potreste imbattere in alcune aziende che non offrono ancora i dividendi, ed è normale in quanto non tutte le aziende offrono i dividendi.
Le cosiddette start-up e le altre imprese con una forte crescita attesa, come quelle nei settori della tecnologia o delle biotecnologie, raramente offrono dividendi perché tutti i loro profitti vengono reinvestiti per contribuire a sostenere una crescita superiore alla media e per soddisfare le esigenze di espansione.
Questa politica aziendale è sostenuta da aziende famosissime come Amazon o Facebook, note per reinvestire il 100% degli utili in attività prevalentemente di ricerca&sviluppo.
Le società più mature e grandi, tendono ad emettere dividendi regolari (piuttosto che reinvestirli), dividendi che cercano di massimizzare la ricchezza degli azionisti. Esempio concreti sono la Exxon Mobil o Coca Cola.
A livello generale, le aziende nei seguenti settori ed industrie hanno tra i più alti rendimenti con i dividendi:
- Materiali base
- Petrolio e gas
- Banche e settore finanziario
- Sanità e beni farmaceutici
- Utilities
- Società immobiliari (godono dell’esenzione dall’imposta sulle società)
Detto questo, qual’è il vero appeal dei dividendi? Perché tutti li vogliono? Beh, sicuramente per il semplice motivo che offrono un rendimento costante su un investimento a basso rischio.
Un investitore può acquistare azioni di una società che ha un business molto stabile (anche se esiguo) ed una costante crescita degli utili, e potrà dormire sonni tranquilli con la consapevolezza che il valore del suo investimento iniziale molto difficilmente potrà scendere in modo sostanziale. Potrà quindi trarre profitto dal pagamento dei dividendi della società. Inoltre, in quanto la società continua a crescere, i dividendi stessi possono crescere, offrendo ancora più valore per l’investitore.
Questo è solo un modo per investire con i dividendi; ad esempio, ci sono molte altre strategie per trarre molti guadagni con essi. Alcuni investitori cercano di “catturare i dividendi“: essi acquisteranno il titolo subito dopo che il dividendo è annunciato, per poi cercare di venderlo allo stesso prezzo dopo che hanno “catturato il dividendo”. In caso di successo, l’investitore avrà praticamente ricevuto il dividendo a costo zero.
Tuttavia tale strategia solitamente non funziona, perché il prezzo delle azioni di solito si regola (al ribasso) subito nelle ore successive per riflettere la distribuzione dei dividendi Ciò accade in quanto gli acquirenti interessati sono a conoscenza che il titolo non include più il pagamento del dividendo corrente, di conseguenza regolano la quantità che sono disposti a pagare.
La “tradizionale” strategia di negoziare titoli azionari in CFD resta sempre la più performante.
Dividendi: Info sulla Tassazione
In questo caso è abbastanza complesso calcolare l’onere fiscale da pagare, e proprio per questo abbiamo voluto fare questo sotto paragrafo dedicato.
Ecco le macro-aree:
- Tassazione dividendi per partecipazioni non qualificate: Nel caso di persona fisica che è residente fiscalmente in Italia che è in possesso di azioni con partecipazione non qualificata di un’azienda italiana, la ritenuta sarà secca del 26% sull’intero importo dei dividendi. Per le società estere la tassazione è sempre del 26%.
- Tassazione dividendi per partecipazioni qualificate: Le partecipazioni qualificate sono quelle dove si ha una percentuale di voto pari al 2% (quindi non hanno niente a che vedere con il trading CFD), nel caso di partecipazioni qualificate dunque gli utili saranno tassati nella misura del 49,72%.
In parole povere, se fate trading con i CFD dovrete dichiarare le plusvalenze nella dichiarazione dei redditi, insieme agli altri redditi che verranno tassati al 26%, e dovranno essere caricati nella sezione V del quadro RM, a meno che un sostituto d’imposta residente in Italia non abbia effettuato una ritenuta a titolo definitivo su tali redditi.
In conclusione
I dividendi sono quindi senza ombra di dubbio un ottimo metodo per investire nei mercati finanziari. Attenzione però a scegliere un titolo azionario che stacchi i dividendi. Nell’esempio che vi abbiamo mostrato (Apple), l’azienda in questione stacca regolarmente cedole su base trimestrale, ma non è detto che tutte le altre aziende presenti a Wall Street, Borsa Italiana o altro, possano fornire i dividendi con la stessa precisione e crescita offerta dall’esempio citato, dovete quindi informarvi sul sito dell’azienda.
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Si tratta di una forma di remunerazione che l’azienda offre ai propri azionisti.
Solitamente ogni trimestre, tuttavia i casi dipendono da azienda ad azienda.
No, alcune aziende (soprattutto startup e Hitech) preferiscono reinvestire gli utili nell’azienda, senza quindi elargire dividendi.
E’ opportuno scegliere Broker che permettono la negoziazione in CFD e che permettono comunque di beneficiare dei dividendi.