L’indice VIX è uno strumento molto particolare. Misura la volatilità dei mercati finanziari, in particolare di quelli azionari, dando agli investitori un’idea di quanto i prezzi possano oscillare nelle settimane successive.
Tecnicamente l’indice VIX è calcolato usando i prezzi delle opzioni dello S&P500 con scadenza a 30 giorni. Questo significa che le azioni americane, specie quelle più grandi, sono le uniche a influire direttamente sul suo valore.
Malgrado ciò, per una serie di motivazioni che vedremo nel corso della guida, risulta efficace anche nel fornire una stima generale della volatilità sugli altri mercati.
Nella guida di oggi vogliamo andare a scoprire tutte le caratteristiche di questo indice, specie nell’ottica di chi fa trading online. Insieme vedremo:
- Cos’è esattamente il VIX e cosa fa oscillare il suo andamento
- Come negoziare questo indice usando i servizi che permettono di farlo. In particolare, i nostri esempi verranno tratti dalla piattaforma di eToro, che raccomandiamo per le commissioni basse e per l’alta qualità del servizio
- Come usare l’indice VIX per fare previsioni su altri strumenti finanziari
- Le basi dell’analisi tecnica e fondamentale sul VIX
Indice
Cos’è esattamente il VIX?
Il VIX nasce dal Chicaco Board Options Exchange (CBOE). Si tratta di una Borsa Valori, con sede a Chicago, specializzata nel trading di opzioni.
Anche chiamato “indice della paura“, questo strumento è usato dagli investitori di tutto il mondo per capire che fase stia attraversando il mercato. Se il mercato è in una fase di forte paura e grandi scossoni, il valore del VIX sarà piuttosto alto. Se il mercato è in una fase di tranquillità e minima incertezza, il valore del VIX sarà basso.
In genere i momenti di grande volatilità sui mercati finanziari sono per “stomaci forti”, per persone disposte ad accettare rischi elevati in cambio di rendimenti potenzialmente molto alti. Al contrario, i momenti di bassa volatilità sono quelli in cui entrano sul mercato gli investitori più prudenti, con un profilo di rischio/rendimento più moderato.
Comprendere cosa sia un’opzione è fondamentale per comprendere cosa sia il VIX, per cui dobbiamo partire da una spiegazione di questi strumenti.
Le opzioni sulle azioni
Le opzioni sono contratti che hanno una scadenza, un oggetto e un prezzo di esercizio. La scadenza che ci interessa per il VIX è sempre quella di 30 giorni, mentre l’oggetto può essere una qualunque azioni dello Standard & Poor’s 500 (Amazon, Netflix, Google, ecc.).
Il contratto viene sottoscritto da due investitori: il primo si impegna a vendere al secondo, al momento della scadenza, i beni in oggetto. Il prezzo a cui glieli venderà è esattamente il prezzo di esercizio.
Supponiamo, ad esempio, che in questo momento un’opzione di Adobe valga 500$. L’investitore A crede che tra un mese queste azioni varranno 505$, mentre l’investitore B crede che varranno 495$. L’investitore A potrebbe cercare di guadagnare dalla sua previsione comprando azioni Adobe, mentre B potrebbe venderle allo scoperto per cercare di lucrare sul ribasso che prevede.
Entrambi, in questo caso, dovrebbero investire il loro denaro oggi e tenerlo impegnato per un mese. Mettendosi d’accordo tra loro, tuttavia, potrebbero provare a guadagnare dalla loro previsione senza bloccare subito la liquidità. In che modo? Proprio attraverso un’opzione:
- La scadenza dell’opzione sarà di 30 giorni
- L’oggetto sarà un certo numero di azioni Adobe
- Presumibilmente i due accorderanno come prezzo di esercizio 500$, un prezzo a metà strada tra le loro previsioni
Alla scadenza, l’investitore B venderà all’investitore A le azioni in oggetto per 500$. Ecco cosa può succedere:
- Se A ha ragione, al momento della scadenza potrà comprare le azioni Adobe sul mercato per 495$ e venderle a B per 500$, incassando 5$ per azione
- Se B ha ragione, al momento della scadenza potrà comprare le azioni Adobe da A per 500$ e rivenderle sul mercato a 505$, incassando a sua volta 5$ per azione
Perché il VIX oscilla? E in base a cosa?
L’intuizione di usare il prezzo delle opzioni per calcolare la volatilità sui mercati finanziari è molto interessante. Più il prezzo di esercizio delle opzioni a 30 giorni è lontano dal prezzo attuale delle azioni che hanno in oggetto, più si attende volatilità alta. Al contrario, se i prezzi attuali sono vicini tra loro e sono vicini al prezzo attuale delle azioni in oggetto, è lecito attendersi bassa volatilità.
Prendiamo l’esempio delle azioni Adobe del paragrafo precedente; i due investitori avevano delle previsioni che tra loro divergevano di 10$. Questi 10$, sul valore attuale delle azioni (500$) rappresentano il 2%. I due investitori si aspettano dunque un 2% di volatilità sul valore delle azioni Adobe nei prossimi 30 giorni.
Ovviamente prendere due soli investitori come riferimento non è abbastanza. Per riuscire a costruire un modello significativo bisogna avere tante opzioni su cui calcolare una media. Ecco perché il Chicago Board Option Exchange, essendo la Borsa più grande degli Stati Uniti dedicata alla vendita di opzioni, ha un ruolo determinante nella pubblicazione dell’indice VIX.
Se gli stessi investitori avessero previsto uno un prezzo di 600$ per azione e l’altro un prezzo di 250$, le loro previsioni sarebbero state molto distanti. Distanti sia tra loro che dal prezzo attuale, per cui la volatilità attesa dai due sarebbe stata molto alta. Eventi del genere possono capitare in occasione di acquisizioni, fusioni o pubblicazione di bilanci.
Il VIX riflette davvero la volatilità dei mercati finanziari?
L’indice VIX viene ormai aggiornato in tempo reale dal 1990, con un sistema di calcolo divenuto sempre più preciso e raffinato. Malgrado ciò, non sempre è davvero una buona misura della volatilità prevista sui mercati finanziari.
Il principale limite di questo strumento è il fatto di venire calcolato solo sulle opzioni delle 500 aziende americane più grandi. Esistono altri indici del CBOE che vanno a mitigare questo limite:
- Nasdaq-100 Volatility Index, un indice che calcola la volatilità usando le opzioni sulle azioni del Nasdaq
- DJIA Volatility Index, basato sull’indice Dow Jones e dunque incentrato sulle imprese manifatturiere
- Russell 2000 Volatility Index, fondato sulle opzioni delle azioni del Russell 2000 e quindi incentrato anche sulle imprese meno capitalizzate tra quelle quotate in Borsa
Accorpando i quattro indici insieme si può capire meglio l’andamento della volatilità, scomponendola in diversi settori. Se ad esempio l’indice sul Dow Jones segna una volatilità maggiore di quello sul Nasdaq, è probabile che i mercati si attendano più volatilità sulle aziende manifatturiere che su quelle tech.
Questo non risolve, comunque, il limite geografico dell’indice. Essendo circoscritto alle aziende americane, ad esempio, segnerà un valore molto più alto in occasione delle elezioni Presidenziali USA che in occasione delle elezioni in qualunque altro paese.
Un effetto di questo limite si ha, per esempio, quando si comprano azioni italiane confidando in un momento di bassa volatilità del VIX. Per effetto di notizie su banche, politiche del governo o per le rilevazioni del calendario economico, la volatilità potrebbe essere molto diversa da quella attesa. Semplicemente gli stessi eventi che non modificano la volatilità delle azioni americane, e dunque quella del VIX, possono influenzare molto la volatilità di altri titoli.
Come si investe sul VIX?
Ora che la teoria è alle spalle, passiamo alla pratica. Ci sono investitori che hanno costruito la loro carriera solo sul trading del VIX, per cui non è uno strumento da sottovalutare. Oltre che un indice, infatti, è un asset su cui si possono fare investimenti e previsioni.
Come sempre non è possibile comprare o vendere quote dell’indice. L’indice in sé è soltanto un’indicazione, ma esistono dei prodotti derivati che ci permettono di investire sul suo valore. Sulle piattaforme di trading di spicco in Europa, come XTB, si trova già da anni la possibilità di investire sui derivati del VIX.
La nostra redazione consiglia sempre l’uso di una piattaforma di trading dedicata solo a offrire questo servizio. Le piattaforme proposte dalle banche, nella quasi totalità dei casi, non offrono infatti la possibilità di negoziare sul VIX. Anche quelle che lo permettono, in ogni caso, hanno commissioni fuori mercato.
I derivati sul VIX, nella loro forma più semplice, si limitano a valere tanto quanto l’indice. Se l’indice vale 45 punti, ad esempio, anche il valore del derivato è fissato a 45. Quando l’indice si sposta, il derivato lo segue di pari passo.
Per gli investitori che vogliono negoziare sul VIX, facendolo con semplicità, questi sono gli strumenti più adatti.
VIX: Analisi tecnica e fondamentale
L’indice VIX si presta molto al trading, soprattutto per la possibilità di analizzarlo con tutti i principali strumenti di analisi tecnica e analisi fondamentale.
In questa ultima parte della nostra guida vogliamo concentrarci proprio su questo, dando dei consigli pratici agli investitori per ricavare previsioni. Lo faremo prima parlando di analisi fondamentale e poi di analisi tecnica.
Analisi fondamentale
L’analisi fondamentale è sicuramente quella che si presta meglio all’analisi del VIX. Ciò che alza la volatilità dei mercati, normalmente, sono proprio le notizie che riguardano:
- Temi di politica nazionale, specialmente la politica americana (elezioni, scandali, referendum)
- Temi di politica internazionale (guerre, dazi, decisioni dell’OPEC e così via)
- Calamità naturali o emergenze sanitarie
- Dati macroeconomici molto importanti, come quelli sul PIL o sull’inflazione delle economie più grandi
- Particolari momenti dell’anno, come quelli in cui vengono rilasciati dati trimestrali e bilanci annuali
- Scoppio di bolle speculative, scossoni nell’opinione pubblica o altri grandi eventi inattesi
Un anno di particolare volatilità sui mercati, ad esempio, lo abbiamo appena vissuto. Il 2020 ha visto il Covid-19, le elezioni politiche americane e una delle più grandi crisi petrolifere degli ultimi 100 anni. Tutto questo ha fatto arrivare il VIX a nuovi record, gettando letteralmente i mercati finanziari sulle montagne russe.
Analisi tecnica
L’analisi tecnica sul VIX è un argomento che affascina molti trader. L’indice è sicuramente mosso in gran parte dalle notizie, è vero, ma non tutti i giorni si assiste a degli scossoni che possono cambiare in maniera importante l’atteggiamento degli investitori.
Per la maggior parte del tempo i mercati finanziari attraversano una lunga fase laterale senza un trend definito e senza grandi minacce che facciano schizzare il valore della volatilità in alto o in basso. Per l’analisi tecnica del VIX risultano particolarmente importanti i seguenti indicatori di volatilità:
- Supporti e resistenze, dal momento in cui si tende sempre a paragonare il livello di volatilità attuale con quelli già verificati in passato
- Medie mobili, importanti per analizzare l’andamento attuale della volatilità rispetto a quello dell’ultimo periodo
- Livelli di Fibonacci, spesso utilizzati per determinare i livelli intorno ai quali l’indice potrebbe invertire il suo trend
Chiaramente ogni trader sviluppa le sue strategie per analizzare l’indice al meglio, ma questi sono gli indicatori storicamente più efficaci.
I migliori broker per investire sul VIX
Se vuoi negoziare sull’indice della volatilità, molto probabilmente sei un investitore che vuole avere una piattaforma completa e professionale per operare in autonomia. Non parliamo di un asset molto banale, insomma.
Ai trader esigenti raccomandiamo sempre piattaforme dedicate esclusivamente al trading. In particolare, tre servizi consigliati dalla nostra redazione sono:
- eToro – Il broker più popolare in Europa per il trading online, l’unico che permette di negoziare azioni senza commissioni e di investire copiando in automatico altri trader esperti e profittevoli
- XTB – Un servizio estremamente efficace per negoziare derivati degli indici, con commissioni particolarmente basse
- Trade.com – Con oltre 100.000 asset negoziabili è uno dei broker più completi in assoluto, dotato di una piattaforma molto completa e funzionale per chi vuole avere tanti strumenti di analisi tecnica e minimi tempi di esecuzione degli ordini
Tutti e tre sono regolamentati in Europa, autorizzati da Consob a operare in Italia e offrono la possibilità di aprire un conto demo. Con il conto demo è possibile testare le piattaforme gratis e senza rischi, investendo solo denaro virtuale. Siamo sicuri, a fronte di tutta l’esperienza maturata nel settore del trading, che questi broker non possano deludere le esigenze di un investitore interessato al VIX.
FAQ
Si tratta di un indice comunemente usato per misurare il livello di volatilità sui mercati finanziari
Il valore dell’indice VIX dipende dall’andamento del mercato delle opzioni a 30 giorni sulle azioni dello Standard & Poor’s 500
Il Chicago Board Options Exchange, cioè la Borsa di Chicago dedicata al trading di opzioni
Trattandosi di un indice calcolato sul valore delle opzioni sulle azioni americane, tende a non essere un buono specchio di ciò che accade, in modo isolato, in altre zone del mondo.