Chi è Satoshi Nakamoto? Da quando il nostro sito è online, abbondano le domande in merito all’inventore di Bitcoin. Non potrebbe essere altrimenti dato che, da diversi anni ormai, siamo un punto di riferimento per chi vuole imparare a investire in maniera semplice e senza rischi.
Per approcciarsi al mondo degli investimenti, è molto importante approfondire anche qualche curiosità, come appunto l’identità di chi ha dato il via alla rivoluzione del Bitcoin. Leggendo la nostra guida, avrai quindi modo di scoprire tutta la verità, almeno per quanto riguarda i dati aggiornati al 2019, su Satoshi Nakamoto.
Dal momento che il nostro sito è comunque un portale con consigli su come investire al meglio online, abbiamo deciso di parlare anche di broker come XTB, eToro e Trade.com, piattaforme che devi per forza conoscere se punti a investire in Bitcoin in maniera seria e sicura.
Come vedi, prima della guida è presente un indice. Grazie ad esso, avrai la possibilità di scegliere, se vorrai, gli argomenti che ti interessano di più e approfondirli a dovere.
Indice
Chi è Satoshi Nakamoto?
Satoshi Nakamoto è lo pseudonimo dietro al quale, da più di dieci anni ormai, si nasconde l’identità dell’inventore o degli inventori della criptovaluta Bitcoin. Il mondo ha iniziato a leggere per la prima volta questo nome quando, nell’ormai lontano 2008, il protocollo di Bitcoin è stato pubblicato sul sito metzdowd.com. L’anno successivo, è stata invece rilasciata la prima versione ufficiale del client.
A seguito della costruzione di una vera e propria community attorno a Bitcoin – non certo la prima criptovaluta ma la più famosa allora e anche oggi – Satoshi Nakamoto ha annunciato il suo ritiro. Esemplare a tal proposito è il messaggio ufficiale rilasciato nel 2011, con la comunicazione del passaggio di testimone a Gavin Andresen.
Nel corso degli anni, si sono rincorse tantissime teorie in merito all‘identità di Satoshi Nakamoto. Gli utenti interessati a guadagnare con le criptovalute si sono ovviamente chiesti come comprare Bitcoin, ma anche chi lo avesse inventato. Oggi come oggi, nessuno sa ancora se dietro all’invenzione della più celebre criptovaluta al mondo ci sia un uomo, una donna o un gruppo di persone.
Interessante è in ogni caso la traduzione dello pseudonimo in giapponese. Il termine Satoshi si traduce dal giapponese all’italiano come “pensiero chiaro”, mentre “naka” è traducibile con le parole “dentro” e “relazione”. Si tratta di un esercizio di stile ma, fino ad ora, l’analisi delle possibili traduzioni non ha portato a nulla di concreto.
Tra le persone che sono finite al centro dell’attenzione per via dell’associazione con Satoshi Nakamoto è possibile ricordare il professore di crittografia Michael Clear, che ha negato qualsiasi accostamento con la figura o con il team dietro all’invenzione di Bitcoin.
Per quanto riguarda le teorie che sono state formulate, degna di nota è quella di Adam Penenberg. Professore all’Università di New York, ha diffuso la teoria relativa alla presenza di tre persone dietro allo pseudonimo Satoshi Nakamoto. Secondo il suo punto di vista, la criptovaluta Bitcoin è frutto dell’ingegno di Neal King, Vladimir Oksman, Charles Bry.
La teoria di Penenberg è partita da una ricerca su Google e dalla scoperta di alcune frasi incluse in una richiesta di brevetto per le chiavi di crittografia. Quest’ultima richiesta è sta formulata proprio da King, Oksman e Bry. I tre, però, hanno negato qualsiasi coinvolgimento con il progetto Bitcoin.
Satoshi Nakamoto Teoria sull’identità
Nell’ambito delle teorie sull’identità di Satoshi Nakamoto, spicca il caso di Craig Steven Wright. Imprenditore australiano, è stato indicato in due articoli comparsi su Gizmodo e su Wired come il creatore di Bitcoin. Questi due articoli hanno innescato una serie di indagini e di perquisizioni da parte della polizia federale australiana.
Nel maggio del 2016, Craig ha rivelato di essere Satoshi Nakamoto. Ha rilasciato questa dichiarazione a GQ, alla BBC e alla testata The Economist. Per avvalorare la veridicità delle sue affermazioni, Craig Steve Wright si è fatto riprendere mentre firmava un messaggio con una chiave di crittografia molto particolare, ossia quella associata alla primissima transizione in Bitcoin.
Questo non è però bastato a mettere a tacere i dubbi in merito all’effettiva identità del creatore della criptovaluta. Da diverse parti sono infatti giunte diverse contestazioni in merito all’effettiva autenticità della firma apposta da Craig Steven Wright. Alcuni esperti di crittografia hanno messo in primo piano un’ulteriore contestazione, sottolineando il fatto che la suddetta firma non si riferisce al primo blocco di Bitcoin creato, bensì al secondo.
Se le rivelazioni dell’imprenditore australiano fossero vere, la vicenda coinvolgerebbe anche un certo Dave Kleiman. Di chi si tratta? Di un programmatore esperto di informatica forense deceduto nel 2013. Suo fratello ha più volte affermato di aver sentito parlare di una moneta digitale sviluppata da un uomo d’affari straniero. Il fratello del defunto programmatore è convinto che Dave fosse Satoshi Nakamoto. Per questo motivo, ha denunciato Wright per furto di proprietà intellettuale.
Proseguendo con l’elenco delle identità a cui è stato associato Satoshi Nakamoto, ricordiamo i nomi di Nick Szabo e Hal Finney. Chi sono di preciso? Szabo è un esperto di crittografia che, nel 1998, ha legato il suo nome a bit gold, una valuta digitale primordiale considerata la progenitrice di Bitcoin.
I fautori della teoria di Nick Szabo dietro a Satoshi Nakamoto fanno riferimento a diversi aspetti comuni tra bit gold e Bitcoin. In questo novero, è possibile ricordare innanzitutto la decentralizzazione. Un altro tratto in comune tra i due protocolli riguarda la presenza di un registro pubblico.
Un altro punto al quale i fautori di questa teoria si sono appellati chiama in causa il fatto che, nel 2008, Szabo ha parlato in un post dell’intenzione di passare da bit gold a qualcosa di più complesso e strutturato. Il problema è che, come alcuni dei nomi fatti prima (e come Elon Musk), Szabo ha negato ufficialmente di essere Satoshi Nakamoto. Su questa linea è rimasto fino al suo decesso, avvenuto nel 2014.
Come sopra ricordato, tra le persone che nel corso degli anni hanno approfondito l’identità di Satoshi Nakamoto ci sono diversi fautori dell’associazione tra la sua identità e quella di Hal Finney. In questo caso, però, abbiamo a che fare con un caso molto particolare, ossia il fatto che Hal Finney è stato il destinatario della prima transazione di Bitcoin effettuata da Satoshi Nakamoto.
In quasi 11 anni di esistenza ufficiale di Bitcoin, le ipotesi sull’identità di Satoshi Nakamoto sono state tantissime. Come poco fa ricordato, alcune di queste hanno chiamato in causa il CEO di Tesla Elon Musk. L’imprenditore sudafricano, legato in generale al concetto di impresa visionaria, ha smentito categoricamente sui social il fatto di essere il creatore di Bitcoin.
Proseguendo con l’elenco delle teorie curiose sull’identità di Satoshi Nakamoto, ricordiamo quelle che hanno fatto riferimento ai servizi segreti russi. Tra le voci che si sono espresse in merito all’identità del creatore di Bitcoin c’è anche quella del fratello del narcotrafficante più famoso del mondo, ossia Pablo Escobar. Secondo Roberto Escobar, dietro a Bitcoin c’è una persona manovrata dalla CIA. Il fratello del narcotrafficante afferma di aver intrattenuto una conversazione telefonica con questo individuo e di avere una copia del suo documento d’identità.
Satoshi Nakamoto Patrimonio
Nel corso degli anni, si è parlato anche del patrimonio in Bitcoin di Satoshi Nakamoto. Saperlo con precisione è impossibile ma, per molti, Satoshi Nakamoto è molto ricco. L’ipotesi ha un suo perché se si pensa al fatto che, in ogni caso, stiamo parlando della persona che ha dato vita al protocollo.
Anche se non ci sono certezze in merito al patrimonio di Satoshi Nakamoto, un esperto ha provato a stimarlo. Sergio Demian Lerner, esperto di Blockchain, è convinto che Satoshi Nakamoto – ipotizzando una sua esistenza in vita – sia possessore di 980.000 Bitcoin. Tenendo conto delle variazioni frutto della volatilità, si parla comunque di un patrimonio che può farlo rientrare tra i 250 uomini più ricchi del pianeta.
Come investire in Bitcoin?
Come puoi vedere, abbiamo appena citato il concetto di volatilità. Il valore di Bitcoin cambia nel tempo e, per questo motivo, oggi come oggi l’acquisto non rappresenta l’alternativa migliore. Il rischio, infatti, è quello di trovarsi con in mano somme più basse rispetto all’inizio. Come ovviare al problema? Ricorrendo ai CFD (Contracts for Difference). Grazie a questi strumenti, è possibile guadagnare anche quando Bitcoin perde quota, replicandone l’andamento senza bisogno di acquistare nulla.
Le alternative possibili sono le seguenti:
- Apertura di una posizione long o di acquisto nel caso in cui si ipotizza un aumento del valore di Bitcoin.
- Apertura di una posizione short o di vendita allo scoperto in caso contrario.
I CFD, semplici da utilizzare, implicano il ricorso a broker seri e autorizzati a livello internazionale (grazie ad essi, è possibile investire senza andare incontro a rischio di truffe).
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Seguici nelle prossime righe per scoprire quelli che abbiamo scelto di consigliarti per investire in Bitcoin.
I migliori broker per investire in Bitcoin
A questo punto, è arrivato il momento di parlare dei migliori broker per investire in Bitcoin.
eToro
Un broker degno di attenzione quando si parla di come investire in Bitcoin è eToro. Si tratta di un broker molto diverso dagli altri.
Per quale motivo? Perché consente a chi lo sceglie di copiare quanto già fatto da altri investitori, i cosiddetti Popular Investor (meccanismo di Copy Trading).
Ai fini di sceglierli al meglio si può fare riferimento al motore di ricerca interno. Grazie ad esso, gli iscritti hanno modo di selezionare gli investitori sulla base di diversi criteri, dall’asset di riferimento, al profilo di rischio, fino al Paese di provenienza e al numero di copiatore. Quest’ultimo punto è particolarmente importante, in quanto consente di capire se ci si trova davanti a un investitore davvero bravo.
Come nel caso degli altri broker, anche in questo è possibile esercitarsi con il conto demo. Quando lo si ritiene opportuno, si può passare a quello con denaro reale. Per la sua attivazione, eToro richiede un deposito minimo di 100 euro. Attenzione: in questo frangente – così come in merito a tutti gli altri broker – il deposito non è un pagamento. Si tratta invece di una somma di proprietà del trader, che ha la possibilità di utilizzarla come preferisce sui mercati.
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L’investimento in criptovalute è altamente volatile e non regolamentato in alcuni paesi dell’UE. Nessuna protezione del consumatore. Può essere applicata l’imposta sugli utili.
Facciamo un doveroso cenno al fatto che, nonostante questa facilità, eToro non è una macchina da soldi. Per investire con successo è infatti opportuno diversificare il rischio, evitando di focalizzarsi su un singolo investitore. L’ideale sarebbe seguirne 6 o 7, monitorandone le performance nel corso del tempo.
XTB
Tra i migliori Broker è possibile citare XTB (clicca qui per accedere al sito), un Broker legale e sicuro.
Un altro motivo per cui vale la pena provarlo riguarda la possibilità di scaricare un ebook gratuito di ottima qualità, caratterizzato da un linguaggio pratico e orientato alla semplicità. La risorsa in questione, considerata tra le migliori disponibili sul web, può essere scaricata senza bisogno di avere un conto. Basta infatti inserire la mail che si utilizza di più e il gioco è fatto.
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Quando si parla di questo broker, è necessario ricordare pure la possibilità di utilizzare gratis i segnali di trading, consigli su come muoversi sui mercati forniti da investitori di fama internazionale. Si tratta chiaramente di un servizio di grande valore. Alla luce di ciò, molti broker li mettono a disposizione solo a pagamento. Il caso di XTB è differente in quanto, come già specificato, questo broker consente di utilizzare gratis i segnali di trading. Per provarli, è necessario effettuare un deposito minimo di 10 euro.
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Trade.com
Qualora non ci si sentisse subito pronti ad affrontare i mercati, si può iniziare con il conto demo, gratuito e illimitato. Lo stesso discorso si può fare per Trade.com, un altro broker gratuito che, al momento dell’apertura del conto con denaro reale, richiede un deposito di 100 euro.
Se XTB offre l’ebook, Trade.com non è certo da meno per quanto riguarda le risorse formative. Degna di nota a tal proposito è la possibilità di accedere a un video corso gratuito di ottimo livello, perfetto per chi parte da zero a investire in Bitcoin e non solo.
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Conclusioni
Sull’identità di Satoshi Nakamoto di ufficiale non si sa nulla. Di certo c’è che, come abbiamo visto, alcune ipotesi sono a dir poco curiose! Un’altra cosa certa è che, grazie a broker come XTB, Trade.com ed eToro, investire con questa criptovaluta è possibile anche se si parte da zero.
Ora che hai scoperto i migliori trucchi al proposito, se vuoi, puoi condividere l’articolo con i tuoi contatti social. In questo modo, permetterai anche ad altri utenti nella tua stessa situazione di scoprire dritte utili per investire in Bitcoin.
FAQ
La sua vera identità è ancora segreta, tuttavia dietro questo nome o questo Nickname si cela l’ideatore del Bitcoin.
L’origine della criptovaluta risale a fine 2008, quando è stato emesso un White Paper contenente tutte le linee guida.