In questa guida ci concentreremo sulla terminologia del Forex, ovvero su tutti i principali termini che si utilizzano in questo settore.
Infatti, essendo un campo con molti termini inglesi e alcuni decisamente tecnici, è opportuno chiarire il loro significato e ciò a cui fanno riferimento nella pratica del mercato valutario.
Sebbene i termini vengano utilizzati anche nella versione italiana, in alcuni casi è necessario conoscere anche la versione inglese, in modo tale da poter meglio comprendere articoli o approfondimenti sull’argomento, pubblicati in Italia o all’estero.
Indice
Basi della Terminologia nel Forex
Partiamo proprio dalla base: Forex.
Cosa significa? Si tratta di un termine che lega le parole “Foreign Exchange Market“, che tradotto letteralmente sta per mercato dello scambio estero. In italiano vengono utilizzati i termini “mercato valutario”, “mercato delle valute”, ma anche “mercato Forex”.
Il Forex è infatti proprio un mercato, che sebbene non abbia sede fisica, ovvero non presenti una struttura vera e propria, vede scambiarsi ogni giorno più di 2 mila miliardi di dollari in termini di volume di scambi. Ripetiamo: più di 2 mila miliardi di dollari al giorno!
Chi opera sul Forex? Ecco le principali categorie:
- Investitori istituzionali
- Banche d’investimento
- Governi multinazionali
- Grandi e piccoli investitori
Ovviamente, il piccolo investitore può operarvi soltanto tramite broker, banche e soggetti intermediari autorizzati. La stragrande maggioranza utilizza i broker online specializzati, i quali offrono degli strumenti di negoziazione che consentono di operare anche con piccoli capitali, partendo magari da solo €100.
Prima di iniziare la carrellata con tutta la principale terminologia del Forex, occorre rispondere alla seguente domanda: come leggere le valute nei Cross?
Ad esempio, vi siete mai chiesti come mai si dice EUR/USD e non si trova mai scritto USD/EUR? Semplice: sarebbe sbagliato. Infatti, la posizione delle valute nei cross valutari è fissa, perciò non si può cambiare, neanche nei casi in cui la posizione di forza tra le due valute si inverte.
Si prenda ad esempio il caso EUR/USD. Negli ultimi anni si è assistito ad un forte calo dell’euro nei confronti del dollaro, perciò il tasso di cambio è stato sempre superiore a 1 (es. 1,20). Ora, nel caso in cui il dollaro dovesse ribaltare la situazione, semplicemente si passerà ad una quota inferiore a 1 (es. 0,95). La posizione EUR/USD, in ogni caso, non cambierà. Nella terminologia del Forex Italiana, la valuta al numeratore viene chiamata “valuta base” mentre quella al denominatore viene chiamata “valuta quotata“.
Fatta questa importante premessa, passiamo ora ad analizzare tutti i termini più ricorrenti in uso sul mercato valutario.
Terminologia del Forex [Lista completa]
Tassi di cambio: rapporto tra i valori di una coppia valutaria. Ad esempio, se si prende la coppia EUR/GBP, occorre considerare la barra proprio come una barra divisoria. Si tratta infatti di un rapporto tra euro e sterlina, con l’euro al numeratore e la sterlina al denominatore.
Posizione Long: quando si apre una posizione al rialzo su EUR/USD si compra l’euro e si vende contemporaneamente il suo valore espresso in dollari. Operare al rialzo trova un sinonimo nell’espressione “andare lungo” o “aprire una posizione Long”.
Posizione Short: al contrario, quando si apre una posizione al ribasso su EUR/USD, si comprano dollari e si vendono contemporaneamente il loro valore espresso in euro. Operare al ribasso trova un sinonimo nell’espressione “andare corto” o “aprire una posizione Short”.
Candele: Denominate anche Candlestick sono la rappresentazione grafica del prezzo nel nostro grafico. Di origine Giapponese, sono fondamentali per operare e danno luogo ad una serie di analisi basate proprio sull’andamento del prezzo.
Pips: con questo termine definiamo l’unità di misura della movimentazione di un Asset, in questo caso di una valuta. Quindi, per essere concreti, se la coppia Eur/Usd si muove da 1.23 a 1.30, si sarà mossa di 7 pips. Molti broker, tuttavia, utilizzano il sistema a quattro decimali, alcuni a cinque. Ebbene, il pips sarà sempre l’ultimo numero presente dopo la virgola. Nel nostro esempio, per semplificare, ne abbiamo inseriti solo due.
Leverage: definito anche “effetto leva“, permette di esporsi a mercato con una domma più alta di quanto versato sul conto. La direttiva Mifid ha fissato ad 1:30 il rapporto massimo per il Forex. Quindi, con €100 di deposito, andremo ad esporci a mercato come se ne avessimo €3.000.
Metatrader: piattaforma per eccellenza, è probabilmente la più utilizzata dai trader di tutto il mondo. Ideata dalla società Metaquotes, la Metatrader è presente nella versione 4 e 5. Tuttavia, la più scaricata resta sempre la MT4. Pratica da usare, immediata e semplice, fare Trading con la Metatrader è un’opzione estremamente raccomandabile per investitori alle prime armi e anche per professionisti. Infatti, al suo interno dispone di numerosissimo indicatori, già installati, con i quali analizzare il mercato con grande cura. Può essere scaricata sul Desktop, con grande vantaggio per la velocità di esecuzione degli ordini, senza ritardi o requotes.
Stop Loss: strumenti fondamentale per l’operatività di ogni trader, consiste nel garantire un limite massimo all’eventuale perdita. Si esprime ovviamente in Pips, di conseguenza impostarlo è molto facile. Ad esempio, se ipotizziamo di aprire un BUY sul cambio Eur/Usd con il valore di 1.50. Imposteremo lo Stop Loss (SL) a 1.40. Di conseguenza, anche se non siamo davanti al grafico, qualora il prezzo dovesse toccare il valore di 1.40 la nostra posizione verrà automaticamente chiusa dal Broker. Insomma, lo Stop Loss è un vero e proprio “salvavita” che ci permette di limitare le perdite e conservare il nostro capitale nel tempo.
Take Profit: rappresenta la versione speculare dello Stop Loss. Infatti, in questo caso andremo a posizionare il livello dove chiudere in automatico la posizione in presenza di profitti. Sempre nel nostro cambio Eur/Usd, immaginiamo di entrare a mercato a 1.50 e posizionare il Take Profit (TP) a 1.70. Anche se non saremo davanti al computer, quando il prezzo toccherà quel livello l’operazione verrà chiusa. Il TP è molto importante perché ci garantisce così il profitto, altrimenti soggetto ai rischi derivanti dalla oscillazioni del mercato.
Broker: con questo termine si intende la piattaforma dove si andrà ad operare sui mercati. Indifferentemente si potrà quindi utilizzare il termine Broker o Piattaforma. Scegliere al meglio il Broker riveste un’importanza notevole dal momento che sarà il nostro Partner quotidiano per investire sui mercati. Sarà quindi opportuno scegliere operatori innanzitutto sicuri e certificati, ma anche professionali e con spread bassi.
Spread: termine molto noto anche per le vicende finanziarie legate al nostro Paese, in fondo si traduce semplicemente con il termine “differenziale”. Nel nostro caso, sta ad indicare la differenza tra prezzo di acquisto e vendita, ovvero prezzo Bid ed Ask. Questa piccola differenza rappresenta l’unica forma di guadagno per i Broker CFD. Infatti, non applicando commissioni fisse, traggono profitto solo da questo Spread. Nello specifico, il prezzo Bid per Eur/Usd potrebbe essere 1.4001 ed il prezzo Ask 1.4005. Quando acquistiamo, lo facciamo con il valore del Bid. Quando vendiamo, con il valore su Ask. Ne consegue che la differenza di prezzo rappresenta la commissione per il Broker. Ovvio, è infinitamente più conveniente operare con piattaforme che guadagnano sullo spread piuttosto che su operatori (bancari!) che applicano commissioni fisse.
Hedging: termine tecnico che indica “copertura”. Questa operatività è riservata a Trader esperti e consiste nell’aprire posizioni sulla stessa coppia valutaria, ma con un lottaggio diverso, a fini di copertura. In questo modo, se l’operazione principale andrà male avremo una sorta di “assicurazione”. Al contrario, se dovesse andare bene, andremo a ridurre man mano la nostra esposizione contraria, quindi di Hedging, per massimizzare i profitti.
CFD: con questo termine facciamo riferimento ai contratti per differenza (contract for difference). Si tratta di strumenti derivati che replicano perfettamente l’andamento di un Asset. Quindi, non ne garantiscono la proprietà e permettono così di speculare sia al rialzo che al ribasso. Infatti, i CFD esistono di due tipologie: Long e Short. In questo modo sarà possibile guadagnare in entrambi gli scenari, ovvero sia se il prezzo dell’Asset sale sia in caso dovesse scendere. Insomma, questi contratti hanno rappresentato una rivoluzione per il modo di fare Trading e ad oggi sono gli strumenti più utilizzati nei mercati finanziari.
Demo: con questa parola intendiamo semplicemente la possibilità di operare sui mercati, in tempo reale e con le stesse condizioni tecniche ed operative, ma con denaro virtuale. Un modo perfetto per fare pratica e testare al meglio strategie ed indicatori. Solitamente, tutti i migliori Broker offrono un Account con €50.000 (o anche più) virtuali, da investire senza vincoli di tempo e soprattutto senza rischi. Un periodo su conto Demo è sempre raccomandato, rappresenta la base per diventare dei buoni Trader.
Terminologia del Forex [Ecco dove approfondire]
Nel paragrafo precedente abbiamo offerto una panoramica complessiva sulla terminologia più ricorrente nel mercato Forex. Si tratta di nozioni teoriche, utili per avere un’idea complessiva di tutti gli inglesismi presenti in questo settore.
Tuttavia, è ovviamente possibile approfondire tutti questi concetti in modo didattico e strutturato. Come? Molto semplice: basterà scaricare l’Ebook offerto da XTB, uno dei migliori Corsi Forex in circolazione.
Stiamo parlando di un Ebook davvero completo, scritto da professionisti con un linguaggio semplice e chiaro, adatto ai principianti. La teoria viene perfettamente spiegata e corredata da esempi pratici, utilissimi per quando si andrà ad investire per davvero sui mercati. Il segreto del successo di questo Ebook risiede proprio nel suo essere fortemente orientato alla pratica, con esempi e spunti operativi.
Ad oggi sono stati migliaia i download di questo corso completo, grazie anche al fatto che XTB lo mette a disposizione gratuita. Basterà registrarsi con una mail valida e scaricarlo in PDF. Suggeriamo caldamente ai nostri lettori di farlo, per approfondire al meglio i temi menzionati in questo articolo. Ecco il Link:
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Dalla teoria alla pratica
Aspetto cruciale sarà quello della “pratica“, ovvero l’operatività sui mercati finanziari dopo aver studiato e fissato nella nostra mente i concetti teorici elencati in questo articolo e nell’Ebook di XTB.
Ovviamente, prima di lanciarsi in operazioni di Trading su conto reale, è sempre raccomandabile fare pratica su Demo. Stiamo parlando dell’opportunità di aprire un conto su Metatrader con $50.000 virtuali ed investire senza rischi. In questo modo sarà possibile mettere in pratica tutti i suggerimenti operativi e le strategie di Trading contenute nell’Ebook.
Senza dimenticare che su conto Demo sarà anche possibile scoprire la piattaforma in tutti i suoi aspetti e conoscere gli indicatori contenuti. La versione Demo di XTB non prevede limiti di utilizzo, sarà quindi un eccellente modo per iniziare a muovere i primi passi nel mondo del Trading, senza rischiare il nostro denaro.
La registrazione è ovviamente gratuita e richiede pochi minuti, ecco il Link:
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Conclusioni
Questa guida completa è stata dedicata alla terminologia del Forex, un passo importante per iniziare a comprendere tutti i meccanismi che regolano il mondo delle valute.
Uno sguardo interessato è stato dato anche al “dopo”, attraverso due ottimi suggerimenti –completamente gratuiti– per approfondire e fare pratica:
- Ebook gratuito
- Conto demo per esercitarsi
Entrambi i servizi sono offerti dal Broker XTB, una delle migliore piattaforme in Italia per il Trading Online. Di seguito il Link per registrarsi gratuitamente (con tutti gli Step imposti dalle regolamentazioni ufficiali Europee) e scaricare sia l’Ebook che il conto Demo:
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*Il vostro capitale potrebbe essere a rischio. Questo non è un consiglio di investimento